Tsipras chiude il tour italiano a Bologna: L’Altra Europa avrà seggi al Parlamento europeo

di Fabio Sebastiani – controlacrisi.org

“Sono sicuro che l’Altra Europa sarà presente nel Parlamento europeo”. Alexis Tsipras ha chiuso ieri sera a Bologna il suo breve tour italiano. Un mare di bandiere rosse e un corale “Bella ciao” hanno accompagnato il comizio finale dopo le tappe a Milano e a Torino. Quasi diecimila persone hanno applaudito il discorso del leader di Syriza che ha voluto regalare iniezione di ottimismo. Quello di domenica prossima “sara’ un voto determinante – ha spiegato il capo dell’opposizione in Grecia – per cambiare gli equilibri, per poter punire chi ci ha portato alla rovina dell’austerita’ e chi ci ha portato a non avere piu’ solidarieta’ sociale”. “Per l’Europa del lavoro, della solidarieta’ sociale torniamo alle nostre radici tornando oggi a Bologna sapendo che e’ il cuore della sinistra”. “Ci accusano di essere euroscettici – ha aggiunto Tsipras – : noi non siamo euroscettici, sono loro che stanno mandando in rovina l’Europa. Neoliberisti, destre europee e socialdemocratici sono le tre famiglie che con il consenso stanno distruggendo lo stato sociale europeo”. Secondo Tsipras “la risposta e’ che c’e’ un’alternativa, che le cose possono cambiare. Sia che si tratti dei socialdemocratici, che hanno sposato le politiche neoliberiste e si trovano nell’abbraccio della Merkel, sia che si tratti della destra di Berlusconi, noi dobbiamo combattere”.Prima di lui era intervenuta la ex Pd Cecilia Alessandrini, gia’ segretaria del Circolo di Romano Prodi sottolineando la presenza in piazza della “vera sinistra utile”.A Torino, Tsipras ha incontrato i lavoratori in lotta della Agrati di Collegno. Indossando nuovamente il braccialetto Blu simbolo della lotta, che Tsipras ha sottolineato la tenacia, la forza dei lavoratori della Agrati. Nonostante l’azienda abbia ormai chiuso, continuano a battersi perché l’ingiustizia frutto di una selvaggia libertà d’impresa (che ha portato al licenziamento senza motivo di 82 lavoratori) non ricada più sulla testa di nessun altro, sia da esempio per tutti.