Latina, Amato e Fantozzi (Prc): «Inaccettabile decisione multinazionale Sapa di chiudere Fossanova. Sosterremo fino in fondo lotta dei lavoratori»

Latina, Amato e Fantozzi (Prc): «Inaccettabile decisione multinazionale Sapa di chiudere Fossanova. Sosterremo fino in fondo lotta dei lavoratori»

di Roberta Fantozzi e Fabio Amato – La decisione della multinazionale SAPA di chiudere lo stabilimento di Fossanova è inaccettabile e va contrastata con il massimo della mobilitazione. E’ vergognoso che un’azienda che ha ricevuto ogni forma di incentivi e contributi, decida di dismettere le produzioni lasciando a casa gli oltre 170 lavoratori diretti che arrivano a quasi 300 con l’indotto. Quanto sta accadendo a Fossanova è peraltro un segnale di allarme per tutti gli stabilimenti del gruppo che operano in Italia a Feltre, Ornago, Atessa. Chiediamo che le delocalizzazioni produttive vengano contrastate, con una legge che obblighi le imprese che delocalizzano a restituire i contributi pubblici ricevuti. Chiediamo che il governo intervenga perché vengano ritirati i licenziamenti e venga garantita la continuità delle produzioni, se necessario anche attraverso l’acquisizione pubblica degli impianti. Contemporaneamente è necessario che si facciano politiche  per la messa in sicurezza e l’efficientamento energetico del patrimonio pubblico, dalla scuole agli ospedali agli uffici: politiche in grado di sbloccare la crisi dell’edilizia e di produzioni come quelle degli estrusi in alluminio fortemente legati al comparto edile. Il governo Renzi, invece di precarizzare il lavoro come sta facendo, dovrebbe contrastare le decisioni inaccettabili di multinazionali come Sapa e fare politiche industriali e di intervento pubblico, che sono le sole in grado di fermare la perdita di posti di lavoro. Non possiamo permetterci la perdita di altre industrie e di altra occupazione. Abbiamo partecipato stamani all’assemblea di fronte alla fabbrica e sosterremo fino in fondo i lavoratori di Fossanova. Come dimostra la vicenda Electrolux, le multinazionali si possono battere se c’è la lotta determinata delle lavoratrici e dei lavoratori.


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