Aldrovandi, PRC: Le scuse non bastano: il governo introduca il reato di tortura e riformi modalità di reclutamento

Aldrovandi, PRC: Le scuse non bastano: il governo introduca il reato di tortura e riformi modalità di reclutamento

Paolo Ferrero ha dichiarato: «Voglio innanzitutto esprimere la solidarietà e la vicinanza alla madre di Federico Aldrovandi. Gli applausi a degli assassini si fanno nelle riunioni di mafia, non di servitori dello Stato. Per questo le scuse non bastano e il governo faccia i passi necessari per riportare il funzionamento delle forze dell’ordine all’interno della legalità. Chi ha applaudito deve essere punito, occorre introdurre il reato di tortura nel nostro codice penale, occorre mettere il codice identificativo agli agenti in servizio e riformare le regole per il reclutamento. Le mele marce nelle forze dell’ordine non sono certo la maggioranza, per questo occorre che il governo intervenga con forza contro chi pensa di appartenere ad una tribù armata con diritto di vita e di morte sui cittadini. Prima che sia troppo tardi».
Fabio Amatom, su facebook, ha scritto: «Gli applausi per gli assassini di Federico Aldrovandi sono qualcosa di vomitevole. Svelano la sub cultura fascista e cameratesca di frange della polizia italiana che non possono essere tollerate da uno stato che vuole definirsi democratico. Non basta stigmatizzare. Questi signori vanno allontanati dalla polizia. Occorre un intervento legislativo che introduca il reato di tortura e numero di identificazione per gli agenti. Solo così si può mettere argine agli abusi e soprusi di cui sono piene le cronache del nostro sciagurato paese». Mentre Eleonora Forenza, via twitter, ha espresso «profonda vergogna per quegli applausi, indignarsi non basta, subito reato di tortura e numero identificativo».


Sostieni il Partito con una



 
Appuntamenti

PRIVACY






IT25W0538703202000035040300 presso BPER Banca o IT16C0760103200000039326004 presso PosteItaliane S.p.A.