COMMENTI 

di Zoia Pozzi CGIL Pubblico Impiego

Mi pare utile chiarire in premessa che i dati raccolti sono parziali sia rispetto al complesso della P.A., sia rispetto alla composizione interna agli Enti coinvolti e che mancano una serie di dati incrociati che ci permetterebbero di capire meglio alcune questioni sulle quali si evidenziano risposte che appaiono di difficile interpretazione o addirittura contraddittorie. Ritengo che gli argomenti oggetto dell’inchiesta siano comunque di grande interesse e che stimolino utili riflessioni.

 

 

Condizioni di lavoro e aspettative, Efficienza del servizio e delle strutture

 

E’ noto che le condizioni di lavoro delle sedi periferiche sono molto diverse dalle condizioni delle Direzioni Generali, condizionate dal contatto diretto con l’utente al quale occorre rispondere in tempo reale e con precisione. La politica, accentuata da questo Governo, di non coprire il turn over, causa diminuzioni del personale in tutta la P.A. creando maggiori disagi laddove la soddisfazione dei bisogni e dei diritti dei cittadini s’incontra "fisicamente" con la macchina pubblica. Naturalmente le sedi periferiche sono anche il luogo in cui più si avvertono prima le variazioni del riconoscimento sociale del lavoro pubblico. Durante la stagione delle riforme della P.A. era maggiore il valore attribuito al pubblico dipendente, nel momento in cui il lavoro pubblico viene abbandonato dal Governo, tra i cittadini inizia a veicolare un atteggiamento negativo; così come occorre ricordare che spesso le tensioni tra i cittadini e la politica si scaricano sulla macchina pubblica che non risponde all’aspettativa. Eclatante il caso del milione a tutti i pensionati, promesso da Berlusconi in campagna elettorale. I due terzi dei pensionati che non hanno ricevuto l’aumento hanno protestato agli sportelli dell’INPS.

Per quanto riguarda gli interventi sull’organizzazione del lavoro, le mansioni svolte, la retribuzione e il ruolo della dirigenza, non c’è dubbio che molti passi in avanti ancora debbono essere fatti. La contrattazione sull’organizzazione del lavoro è un difficile terreno di conquista per il sindacato, che a volte, non avanza su questo punto per avere risposte immediate sulle progressioni di carriera, non si cimenta abbastanza e non avanza su questa questione. Non può coglierci, quindi, di sorpresa se i lavoratori hanno la sensazione che non si intervenga a sufficienza e che, di conseguenza, si abbia anche una percezione, leggermente falsata, di inquadramento professionale non adeguato alle mansioni svolte. Non va dimenticato, infatti, che nella stragrande maggioranza dei casi oggetto dell’inchiesta, il personale è stato coinvolto nei processi di riqualificazione che hanno portato ad avanzamenti diffusi nel sistema di classificazione. Proprio questi passaggi diffusi, che hanno riconosciuto arricchimenti professionali e impegni lavorativi che si realizzavano da anni, possono creare la percezione, in parte del personale, che non ci sia stato un riconoscimento delle capacità e del lavoro svolto dal singolo, anche perché a questo si deve aggiungere l’atteggiamento della dirigenza che, nella maggior parte dei casi, non ha una cultura e una pratica orientata alla valorizzazione della professionalità delle persone, ma piuttosto a gestire il potere che gli deriva dal ruolo. Le retribuzioni nel comparto degli Enti Pubblici sono aumentate significativamente negli ultimi anni, sia in virtù dei rinnovi contrattuali, sia in virtù delle progressioni di carriera.

 

 

Tutele e diritti

 

La somministrazione del questionario è avvenuta immediatamente a valle della rielezione delle RSU. Elezione che ha confermato tre elementi, in tutti i comparti pubblici: alta partecipazione al voto; l’80% dei consensi sono indirizzati a CGIL, CISL e UIL e, nell’ambito di questo consenso, il primato della CGIL.

In un quadro molto preciso come questo, ci sentiamo comunque impegnati a migliorare la nostra azione di tutela e ad evidenziare meglio, pur in uno stretto rapporto unitario sui contenuti sindacali, che ha permesso nel pubblico impiego di raggiungere risultati importanti per i lavoratori, le scelte e le priorità della CGIL. Uno di questi punti è, senz’altro, dare maggiore potere contrattuale alle RSU. Soggetto che può essere maggiormente in grado di realizzare quell’intervento diretto sull’organizzazione del lavoro che rimane l’obiettivo principale della contrattazione sul posto di lavoro.

Su alcune questioni di carattere generale che vengono richiamate, occorre ricordare che, nei settori pubblici, il salario tabellare è già sostanzialmente uguale a parità di ex qualifica, così come le battaglie del sindacato a difesa del sistema pensionistico pubblico e dell’art.18 avranno sicuramente lasciato il segno tra i lavoratori e le lavoratrici.

 

 

Sicurezza sui luoghi di lavoro

 

Per quanto parziale il dato dell’inchiesta, risulta preoccupante quanto emerge sull’insufficiente intervento in materia di sicurezza sul lavoro. Anche a noi risulta disomogeneo il lavoro e la capacità d’intervento dei rappresentanti della sicurezza, mentre purtroppo è omogeneo il disinteresse diffuso delle amministrazioni. Un rilancio dell’azione sindacale su questo terreno è quanto mai importante.

 

 

Note di "genere"

 

La discriminazione di genere nei posti di lavoro si percepisce di più se si fa riferimento all’attribuzione di incarichi di responsabilità e alla percentuale di donne che raggiungono la qualifica di Dirigente. Vale la pena ricordare che nell’applicazione della Legge 145/2002, la cosiddetta Frattini, l’attuale Governo ha rimosso un numero elevato, ovviamente in proporzione, di donne sostituendole quasi esclusivamente con uomini.

Il lavoro, quindi, per l’affermazione della piena parità è ancora di più in salita, per quanto negli enti che sono stati oggetto dell’inchiesta, siamo in una condizione più favorevole che in altre amministrazioni.

 

 

Per concludere, confermiamo le scelte che abbiamo operato nel tempo. L’idea di coniugare i diritti e i bisogni dei lavoratori con l’esigenza di migliorare l’efficacia e l’efficienza della P.A. amministrazione, in modo da migliorare la qualità del servizio erogato, praticata soprattutto attraverso le scelte contrattuali, a partire dalla piena contrattualizzazione del rapporto di lavoro, ha prodotto significativi passi avanti. Questo Governo oggi è interessato solo ad una visione aziendalistica del miglioramento della P.A., puntando su privatizzazioni, precarizzazione del lavoro, tagli indiscriminati. Dobbiamo fare in modo, invece, che la nostra scelta si leghi con i diritti di cittadinanza che il sevizio pubblico deve garantire coniugandolo con la valorizzazione del lavoro.