PRECARIATO A MILANO.

PROGETTI DI INCHIESTA E DI COLLEGAMENTO TRA LE LOTTE.

a cura di Cristina Tajani dei Giovani Comunisti

 

 

A Milano il tentativo di mettere in relazione realtà di lavoro che – per caratteristiche funzionali o per esperienze già avviate – si prestino all’inchiesta, e quindi alla formulazione di rivendicazioni sul terreno della lotta alla precarietà, ha portato ad individuare alcuni progetti di intervento sui quali concentrare le forze in autunno.

 

Queste ipotesi sono state definite anche attraverso due recenti iniziative, tenutesi a Milano rispettivamente nei mesi di maggio e luglio: la prima - interna al Prc - affrontava il tema dell’inchiesta con i contributi di Vittorio Rieser e di Alessandro Gulinati (Bologna) del coordinamento nazionale precari PRC; la seconda, un dibattito pubblico presso lo "Spazio Giovani" della festa di Liberazione, ha permesso di confrontare l’esperienza dei Chainworkers milanesi (rete di mediattivisti che dal 1999 danno vita a una webzine sul lavoro precario), quella dei delegati interinali TIM di Bologna (con l’intervento di Domenico Conte) e quella dei lavoratori McDonald’s di Milano (per cui è intervenuto Gaspare Safina).

Il percorso sul precariato e sull’inchiesta come strumento d’intervento politico, avviato a Milano su impulso dei Giovani Comunisti, non ha ancora trovato formalizzazione negli organismi della Federazione, non ancora definiti dopo la fase congressuale. Il Coordinamento Nazionale Precari si è rilevato, d’altro canto, un utile strumento per la promozione di approfondimenti ed iniziative, grazie al collegamento stabile tra realtà che favorisce. Collegamento di cui si è in più occasioni verificata l’utilità (come nei casi dei rapporti tra i lavoratori della TIM di Bologna con quelli dell’Atesia di Roma e della TIM di Milano).

 

Queste le direttrici di intervento finora individuate:

 

Enti locali: Cinisello Balsamo

I delegati RSU del Comune di Cinisello propongono un lavoro di inchiesta che affronti le diverse facce del processo di frammentazione e precarizzazione in corso negli enti locali: il lavoro in appalto, i servizi sociali, (le agitazioni delle educatrici degli asili nido, negli ultimi mesi, sono state di una certa rilevanza). Viene inoltre sottolineato che in questo caso vi è profondità di prospettive rivendicative, data la buona forza contrattuale delle rappresentanze sindacali presenti. L’esperienza d’inchiesta sul pubblico impiego già condotta a Roma potrebbe, inoltre, essere un’utile traccia ed un terreno di confronto tra le due realtà.

 

TIM di Milano

Il sito TIM di Milano è speculare a quello bolognese. I dipendenti complessivamente sono 1.080 e 600 di questi sono addetti al Call Center. Gli interinali sono circa 200 (forse un po’ meno che a Bologna), oltre a lavoratori assunti a termine e con Contratti di Formazione. Gli interinali sono in missione per Adecco e Manpower con un problema analogo a quello presentatosi a Bologna: ovvero TIM ha risolto i propri impegni con Manpower e non intende rinnovare i contratti trasferendoli ad Adecco.

La RSU è così composta: 2 CGIL, 2 CUB, 3 UIL, 5 CISL, ed i lavoratori evidenziano un rapporto produttivo con le rappresentanze CUB.

Dopo l’assemblea del 4 luglio, durante la quale ai delegati interinali di Bologna è stato impedito l’ingresso nelle sedi dell’azienda, in un incontro con le rappresentanze sindacali l’azienda si è mostrata infastidita dall’episodio e dalle rivendicazioni avanzate: ferie, premio di risultato, riconoscimento del salario variabile, stabilizzazione dei rapporti di lavoro. E’ da notare che almeno sulla questione delle ferie i lavoratori bolognesi sono riusciti ad ottenere quanto rivendicato.

L’assemblea con i delegati bolognesi ha aperto un possibile terreno d’intervento anche per quanto riguarda l’inchiesta, dato che alcuni delegati si sono mostrati interessati a supportare la diffusione dei questionari e a seguire lo svolgimento dell’inchiesta. Questo ad ulteriore riprova di quanto il collegamento tra le realtà sia di supporto per i lavoratori.

 

Call-Center e terziarizzazioni: Marasco spa di Cernusco

"Gruppo Marasco spa", con sede a Cernusco sul Naviglio, lavora in outsourcing per alcuni grossi clienti, prevalentemente del settore informatica/comunicazioni (IBM, Hewlett-Packard, Siemens, Panasonic) ma anche assicurativo (Zurigo), e ne gestisce i

servizi alla clientela attraverso vari call-center inbound e outbound che tra breve saranno riuniti in un’unica sede. Attualmente sarebbero raggiungibili per l’inchiesta, attraverso la delegazione sindacale, circa 150 lavoratrici e lavoratori. L’azienda è di recente sindacalizzazione, e un primo risultato è stata la conversione di un alto numero di collaborazioni coordinate in contratti a tempo indeterminato. C’è un forte utilizzo di part-time e turnistica, anche notturna, e la maggior parte dei lavoratori vanno dai 20 ai 35 anni. E’ in discussione da molto tempo una bozza di contratto aziendale (il CCNL, che scadrà a fine anno, è quello del Commercio); l’inchiesta potrebbe quindi avere una funzione propulsiva anche nel breve periodo.

 

Mc Donald’s

Per quanto riguarda la tragica situazione dei Mc Donald’s milanesi (i lavoratori hanno denunciato che la retribuzione di un Contratto di apprendistato, per 40 ore di lavoro settimanale, si aggira intorno al milione di lire!) è stata accolta come utile data di mobilitazione per l’avvio di un percorso, quella del 16 Ottobre, giornata lanciata dai lavoratori inglesi per una mobilitazione europea contro il "Mc sfruttamento" (il riferimento in rete è: www.mwr.org.uk/proposal.htm). Il nostro intervento nella giornata potrebbe essere un utile momento per proporre a lavoratori e delegati un percorso d’inchiesta. Inoltre, poiché l’evento promette una buona risonanza mediatica, si potrebbe pensare all’organizzazione –nella stessa data- di una "Festa dei precari" sul modello di quella bolognese: momento di sensibilizzazione e autofinanziamento.

 

Alfa di Arese e polo logistico/call-center

In questo caso segnaliamo che sono stati gli stessi lavoratori del call center (i pochi sopravvissuti all’accordo separato tra Gruppo Fiat e Cisl-Uil, che prevede lo smantellamento dell’Alfa e la creazione di un Polo Logistico all’interno dell’area dismessa) a cercare un contatto con noi. Le possibilità d’intervento in questa realtà verranno vagliate durante un incontro con i lavoratori già calendarizzato per settembre.

Riteniamo, infine, possibili e utili iniziative promosse direttamente dal Coordinamento Precari, quali dibattiti interni alla Federazione sulle questioni del precariato o iniziative esterne di sensibilizzazione ed autofinanziamento da tenersi in spazi sociali che consentano la partecipazione giovanile.