L'identikit di mille "comunisti Internet"

I dati delle 907 schede raccolte sono stati elaborati da GEMMA LUNIAN. Il commento è stato scritto da  VITTORIO RIESER

1.
una premessa

Abbiamo già detto, nell'introduzione, che questo non è un "campione rappresentativo" degli iscritti al PRC. Esso è "filtrato" dall'utilizzo di Internet: per questo, come abbiamo detto, è "distorto", ma anche di particolare interesse, perché composto prevalentemente da
giovani.

Inoltre, per ragioni oggettive, non siamo in grado di ricostruire la federazione di appartenenza di chi ha risposto e la data della risposta.
Tenendo conto di questi limiti, è possibile comunque analizzare le risposte, ricavando spunti stimolanti.

2.
la composizione del "campione"

età

Come abbiamo già detto, la presenza di giovani è nettamente prevalente: il 60% degli intervistati non supera i 30 anni.

- fino a 21 anni = 30.9%
- da 22 a 30 anni = 29.1%
- da 31 a 45 anni = 23.4%
- da 46 a 60 anni = 5.1%
- oltre 60 anni = 0.6%
- non indicato = 10.9%

sesso

La composizione di genere è fortemente sbilanciata a favore della componente
maschile (88%), le donne sono solo il 12%.

titolo di studio

La scolarità è piuttosto elevata, come effetto sia della composizione per età sia del "filtro" legato all'uso di Internet: il 75% ha un titolo di studio superiore all'obbligo.

- elementare = 3.5%
- licenza media = 21.5%
- titolo professionale = 5%
- diploma di scuola media superiore = 53%
- università = 17%

occupazione

I fattori già più volte ricordati si riflettono anche nella composizione occupazionale del campione, che vede al primo posto gli
studenti, seguiti dagli impiegati/tecnici/quadri:

- studenti = 40%
- impiegati/tecnici/quadri = 22%
- operai = 11%
- lavoratori autonomi = 8%
- disoccupati = 6%
- insegnanti = 2.5%
- pensionati = 0.8%
- casalinghe 0.1%
- altre risposte = 9%

condizione familiare abitativa

Ben il 55% di chi ha risposto vive nella
famiglia d'origine, il 28% nella nuova famiglia che ha costruito, il 17% vive solo o con amici.
Più analiticamente: vive nella famiglia d'origine l'88% di quelli fino a 21 anni, il 65% di quella tra i 22 e i 30 anni, ma anche il 18% di quelli tra i 31 e i 45 anni.

Il 70% ha la
casa in proprietà e solo il 30% l'ha in affitto.

3.
forme di partecipazione politica

Vediamo a quali organizzazioni - oltre naturalmente al PRC - sono iscritti i nostri intervistati.

il sindacato

Solo il 22% è iscritto al sindacato. In parte, ciò riflette una composizione del "campione" fortemente dominata dagli studenti. Ma se sommiamo tutte le figure di lavoro dipendente (e i pensionati) presenti nel campione, arriviamo al 40% circa del totale. Ciò vuol dire che il "
tasso di sindacalizzazione" è piuttosto basso: gli iscritti al sindacato sono poco più del 50% dei lavoratori dipendenti che hanno risposto.
Più analiticamente, il tasso di sindacalizzazione è del 62% tra gli
operai, del 39% tra gli impiegati e tecnici, del 43.5% tra gli insegnanti.

altre associazioni

il 18.5% è iscritto ad
associazioni ambientaliste, il 30% ad associazioni di volontariato. Si tratta di percentuali piuttosto elevate, che - per quanto riguarda il volontariato - non variano con l'età, mentre la partecipazione ad associazioni ambientaliste è un po' più elevata tra i compagni relativamente più anziani.
La percentuale di
donne che partecipano a tali associazioni è superiore a quella dei maschi (mentre per l'iscrizione al sindacato avviene l'inverso).
Gli
operai registrano una partecipazione ad associazioni superiore alla media, mentre quella degli studenti è inferiore alla media.

4.
motivazioni e interessi verso il PRC

le motivazioni all'iscrizione

Alla domanda "quali sono le più importanti motivazioni che ti hanno spinto ad aderire al PRC?" ciascun intervistato poteva indicare fino a 3 risposte. Diamo qui di seguito una "classifica" delle motivazioni, indicando per ciascuna la
percentuale di intervistati che l'ha scelta (ovviamente, dato che si potevano scegliere più risposte, la somma delle percentuali è superiore a 100).

- per dare il mio contributo al cambiamento di questa società = 61.3%
- perché mi sento comunista = 56.3%
- perché condivido l'azione politica che porta avanti il PRC = 47.9%
- per contrastare l'egemonia economica  e culturale delle destre = 43.1%
- per partecipare ad un collettivo di persone che la pensano come me = 19.3%
- per meglio difendere gli interessi delle persone come me = 13.9%
- per contare di più nella vita politica = 8.4%
- perché ero iscritto al PCI e voglio continuare su questa strada = 4.3%
- perché me l'han chiesto i compagni di lavoro o del quartiere = 0

Come si vede, quattro motivazioni prevalgono nettamente su tutte le altre.
Non ci sono grandi differenze nelle "priorità di motivazioni" indicate da maschi e femmine, delle varie età,  delle diverse condizioni occupazionali, al massimo c'è qualche differenza "di dettaglio"; ne segnaliamo qualcuna:


- la motivazione "di continuità"  con vecchio PCI, ovviamente, è presente solo nelle fasce relativamente più anziane, ma anche qui con percentuali relativamente basse (si arriva al massimo a un 21% tra quelli oltre i 45 anni);
- la motivazione "perché mi sento comunista", che è quasi sempre al secondo posto, balza al primo posto tra gli operai e i disoccupati.

a quali attività si è interessati a partecipare

Diamo innanzitutto una "classifica" complessiva, costruita con gli stessi criteri della domanda precedente:

- gruppi di discussione su temi specifici di attualità politica,
  economica e sociale         42.2%
- partecipazione a manifestazioni di piazza, cortei di protesta, ecc.   40.0%
- corsi di approfondimento e studio su temi storici e teorici    39.9%
- attività di ricerca e di inchiesta su problemi sociali concreti   38.0%
- azioni di aiuto volontario alle persone più deboli e povere    30.3%
- azioni di volontariato per l'accoglienza e l'integrazione degli
  extracomunitari         23.3%
- distribuzione di materiale di propaganda, raccolta di firme, ecc.   22.9%
- prestazioni di consulenze al pubblico per la tutela dei diritti
  di lavoro/cittadinanza        17.0%
- gestione delle attività ricreative del Partito (feste, giochi, ecc.)   17.5%
- vendita militante di "Liberazione"         7.5%

Come si può vedere, qui le "preferenze" sono più distribuite che nella domanda precedente. Tuttavia sono distinguibili i tre grandi "blocchi":
- al primo posto,  tutte con indicazione da parte di circa il 40% degli intervistati, vengono attività sia "proiettate sul sociale" che volte all'approfondimento politico;
- seguono, con indicazione tra il 20 e il 30%, attività che potremmo definire di "volontariato umanitario";
- infine, in questo particolare campione di iscritti, vengono all'ultimo posto le attività più tradizionalmente "di partito"
Tuttavia, proprio perché le preferenze sono più distribuite ci sono rilevanti differenze di risposta tra i vari "spezzoni" del campione, che vale la pena di esaminare un po' in dettaglio.

Le indicazione dei
maschi corrispondono grosso modo ai dati complessivi (il che, del resto, è ovvio, data la loro schiacciante preponderanza numerica). Tra le donne, viene al primo posto l'inchiesta (indicata dal 45%), e hanno un peso maggiore della media le azioni di "volontariato".

Tra i
più giovani (fino a 21 anni) è particolarmente dominante l'indicazione della "partecipazione a manifestazioni di piazza" (al primo posto, indicata dal 58%), mentre è particolarmente bassa l'esigenza "dell'inchiesta" (al 7° posto con il 28%). L'interesse per l'inchiesta invece balza al primo posto nella fascia tra i 22 e i 30 anni (43.6%) e in quella tra i 31 e i 45 (46.7%), ed è al secondo posto, ma con una percentuale elevata di indicazioni (45.7%) tra gli iscritti oltre i 45 anni.
Paradossalmente, un'attività "tradizionale" come la distribuzione di materiale di propaganda tocca la punta massima di indicazioni (35%) tra i più giovani (fino a 21 anni), per crollare al di sotto del 20% nelle fasce di età successive.

Vediamo alcune delle differenze legate alla
condizione occupazionale.
Gli
studenti (il dato era già in qualche modo "preannunciato" dai dati per età) prediligono le manifestazioni e i cortei (al primo posto, indicate dal 52.3% degli studenti), i corsi di approfondimento e i gruppi di discussione, mentre risultano meno propensi al lavoro di inchiesta, che viene solo al 5° posto con il 32.6% di indicazioni. Anche gli operai mettono al primo posto le manifestazioni, ma in un modo meno "schiacciante", ed esse sono seguite a breve distanza dal lavoro di inchiesta. Questo viene invece al primo posto, insieme ai gruppi di discussione politica, con il 46% di indicazioni, tra gli impiegati e tecnici, tra i quali invece le manifestazioni vengono solo al 4° posto.

5.
valutazioni sul Partito

Queste valutazioni venivano, ovviamente, chieste solo a chi era già stato iscritto al PRC, e non ai nuovi iscritti. Tra l'altro, la scheda non prevedeva una domanda che permettesse di dividere (e contare) i nuovi e i vecchi iscritti. Dal numero di "mancate risposte" a queste domande, si può presumere che il "campione" si divida quasi a metà, tra un po' più del 50% di "vecchi iscritti" e un po' meno del 50% di nuovi iscritti.

prime valutazioni generali sul Partito

(Su queste domande, come le seguenti, le percentuali vengono calcolate
sul totale di chi ha risposto - visto che una parte consistente, cioè i nuovi iscritti non era tenuta a rispondere -).

"Sei rimasto soddisfatto della tua passata adesione al PRC?"
- si, molto = 22.6%
- si = 53.9%
- no = 18.3%
- no, per niente = 5.3%
(non ha risposto il 56%).

Come si vede, più dei 3/4 degli interpellati risulta soddisfatto; vi è però una consistente minoranza di insoddisfatti.
Le
donne sono lievemente meno soddisfatte di maschi.
In riferimento all'
età, la classe più giovane (fino a 21 anni) risulta più soddisfatta (solo il 15% di insoddisfatti), mentre la percentuale di insoddisfatti cresce al 25-30% nelle fasce di età dai 22 anni in su (che, presumibilmente, hanno un'esperienza più lunga del Partito).
Tra le
occupazioni, il maggior "tasso di soddisfazione" si riscontra tra gli operai (87.2%) e gli impiegati/tecnici (85.6%). Gli studenti sono di poco meno soddisfatti della media (74%), mentre i tassi di soddisfazione più bassi si riscontrano tra i lavoratori autonomi (65.1%) e tra gli insegnanti (63.6% - però il numero di casi è molto basso).

"Ti sembra che il Partito tenga conto delle opinioni dei suoi iscritti?"

La soddisfazione per l'iscrizione al PRC  non significa necessariamente che il Partito ascolti gli iscritti. Qui infatti il quadro è un po' meno "roseo"  di quello della domanda precedente : le "voci critiche" superano il 30%.

- si, molto = 18.6%
- si = 50.5%
- no = 25.4%
- no, per niente = 5.6%
(non ha risposto il 46.6%)

Anche in questo caso, le
donne sono lievemente più critiche dei maschi, e la fascia di età più bassa è la più "benevola" (solo il 17.4% di valutazioni critiche, mentre la percentuale sale al 37.1% per la fascia tra i 22 e i 30 anni, al 29.9% per la fascia 31/45 e al 38.2% per chi ha più di 45 anni).
Tra le diverse occupazioni, le valutazioni critiche sono particolarmente basse tra gli
operai (17%) e particolarmente alte tra i lavoratori autonomi (41%), mentre le altre occupazioni sono in "media".

il circolo

"L'attività politica che svolge il tuo Circolo è all'altezza delle necessità?"

Qui prevalgono nettamente le voci critiche: solo un terzo delle risposte danno valutazioni positive. Va sottolineato che questo è l'unico aspetto della realtà del Partito rispetto a cui prevalgono i giudizi negativi - ma non è un aspetto secondario...
Ecco le risposte:
- si, molto = 7.6%
- si = 25.4%
- no = 53.3%
- no, per niente = 13.6%
(non ha risposto il 52.2%)

In questa valutazione prevalentemente negativa, non vi sono grandi differenze tra i vari "segmenti" del campione. Si può solo osservare che i compagni più anziani (oltre i 45 anni) sono più critici (87% di giudizi negativi) e che gli operai sono un po' meno critici degli altri (59%) (bisognerebbe vedere se ciò è dovuto al fatto che sono "più attaccati al Partito" o al fatto che i circoli di luogo di lavoro funzionano un po' meglio degli altri).

"I rapporti interpersonali tra compagni/e che frequentano il circolo sono amichevoli e solidali?"

Qui, prevedibilmente, il giudizio è nettamente positivo, e però c'è quasi un 30% di compagni/e che esprime valutazioni negative. Ecco le risposte a questa domanda:
- si, molto = 20.0%
- si = 50.9%
- no = 23.0%
- no, per niente = 6.1%

Non vi sono grandi differenze di risposta tra i vari "segmenti" del campione, se per una "punta" di giudizi negativi del 38.7% nei compagni più anziani, con oltre 45 anni di età. Tra le diverse occupazioni si segnala una "punta minima" di valutazioni negative tra gli operai (11%) e una punta massima tra gli insegnanti (50%)

i rappresentanti nelle istituzioni

una batteria (forse troppo nutrita) di domande chiedeva una valutazione sull'attività del "rappresentante del Partito della tua Zona" riferita a vari livelli istituzionali. Diamo qui di seguito i risultati, aggregando da un lato i giudizi "molto positivi" e "positivi", dall'altro quelli "negativi" e "molto negativi".

positivo negativo N.R.
- consiglio di circoscrizione 54.2% 45.8% (55.5%)
- consiglio comunale 61.3% 38.7% (43.0%)
- consiglio provinciale 60.2% 39.8% (46.2%)
- consiglio regionale 64.8% 35.2% (42.1%)
- Camera e/o Senato 81.8% 18.2% (32.1%)

Diversamente che sul funzionamento dei Circoli, qui prevalgono in ogni caso le valutazioni positive. Vale però la pena di notare due cose:
- anzitutto, la percentuale complessiva di chi risponde cresce via via che si innalza il "livello istituzionale" dei rappresentanti: i deputati, e in misura un po' minore i consiglieri comunali e regionali, sono più visibili dei consiglieri di circoscrizione (anche ai nuovi iscritti);
- l'altro dato interessante è che la percentuale dei giudizi positivi, per così dire, "cresce con la distanza", cioè è tanto maggiore quanto più è lontana l'istituzione di rappresentanza. (Come vedremo, questo aspetto trova un certo riscontro anche nelle risposte relative ai dirigenti del Partito).

i responsabili del Partito

Una batteria (ovviamente più ridotta) di domande analoghe chiedeva una valutazione sui responsabili del Partito a vari livelli. Ecco le risposte (abbiamo seguito gli stessi criteri di aggregazione per le domande precedenti):
positivo negativo N.R.
- Federazione 55.7% 44.3% (39.3%)
- Comitato Regionale 57.7% 42.3% (45.5%)
- Partito nazionale 87.4% 12.6% (29.4%)
Come si può vedere, i dirigenti di Federazione risultano un po' più "visibili" dei regionali, e ovviamente i più visibili sono i dirigenti nazionali.
Anche in questo caso, le valutazioni positive "crescono con la distanza": i responsabili di Federazione ottengono una maggioranza di valutazioni positive abbastanza risicata (circa 55 a 45), questa cresce lievemente per i (peraltro meno noti) dirigenti regionali e tocca livelli altissimi, anche se non unanimi, per i dirigenti nazionali.

domande conclusive sul Partito

Le due domande conclusive, infine, chiedevano un giudizio sulla
linea politica del PRC e sulla sua concreta iniziativa politica. Esse erano ovviamente rivolte a tutti gli iscritti, vecchi e nuovi - e vale la pena di esaminare le risposte in modo un po' analitico delle domande precedenti.

"Che giudizio dai alla linea politica nazionale del PRC?"

                                             
- molto positivo = 24.0%   
                                                = 91.5%
- positivo = 67.5%               
                                             

                                             
- negativo = 6.6%               
                                               = 8.5%
- molto negativo 1.9%       
                                                                        (non risponde 11.5% del campione)

"che giudizio dai alla iniziativa politica che concretamente svolge il PRC?
                                             
- molto positivo = 19.4%   
                                              = 85.4%
- positivo = 66.0%             
                                             

                                           
- negativo = 12.6%           
                                            = 14.6%
- molto negativo = 2.0%   
                                                                                         (non risponde il 17.5%).


Come si vede, in ambedue i casi la maggioranza di giudizi positivi è schiacciante - anche se la (pur piccola) differenza tra le risposte alle due domande indica che ci sono compagni che, valutando positivamente la linea politica, non sono altrettanto soddisfatti di come viene messa in pratica.
Dato il peso schiacciante delle valutazioni positive, non vi sono grandi differenze nelle risposte dei vari "segmenti" del campione. Ci limitiamo a segnalare alcune "sfumature". Le
donne sono ancora più soddisfatte dei maschi della linea del Partito: le percentuali di valutazioni negative scendono rispettivamente a 5 e a 7 nelle due domande. Tra le fasce di età, la più "benevola" è, ancora una volta, la fascia più bassa (fino a 21 anni), mentre la fascia più critica è quella immediatamente successiva, dai 22 ai 30, dove le valutazioni negative crescono rispettivamente al 10.8% e al 16.2% per le due domande (ma, come si vede, lo scostamento dalla media non è rilevante). Infine, tra le categorie occupazionali, studenti, operai e impiegati/tecnici sono grosso modo in media, mentre gli insegnanti si segnalano per non esprimere nessuna valutazione negativa sulla linea politica generale, e i lavoratori autonomi sono quelli in cui il divario tra le due domande è più accentuato: i giudizi negativi sono solo il 5.2% sulla linea politica, mentre balzano al 21.8% sull'iniziativa politica concreta.


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