Razzismo al sole

Razzismo al sole

di Stefano Galieni – Come fare a dissuadere i venditori ambulanti dal loro lavoro? In ogni città e Comune, dove sembrano essere percepite come il problema principale della vita collettiva, si ricorre ai mezzi che si ritengono più opportuni. A Roma come a Genova si susseguono le retate, a Ventimiglia, nell’inseguire un ragazzo sorpreso in siffatta attività che attenta evidentemente alla sicurezza dello Stato, finisce che questi muoia annegato, a Forte Dei Marmi, nella costa della Versilia, si trova un mezzo più suadente, si toglie loro l’ombra. Può sembrare una scelta surreale che richiama a logiche assurdamente punitive, ma questo è. Il sindaco Umberto Buratti (Pd) – a sentir lui a causa delle lamentele dei turisti – ha deciso di far recintare il pontile in cui spesso gli ambulanti si fermavano per riposare e non essere colpiti dai raggi del sole. L’ombra è insomma vietata e gli ambulanti, ovviamente immigrati, si ritrovano a dovreste restare sotto la canicola. «Nessun accanimento contro gli abusivi – replica il sindaco – La rete sotto il pontile garantisce il “decoro” e non è nella maniera più assoluta indirizzato a lasciare sotto il sole cocente gli “extracomunitari” che vogliono riposarsi». Ma di fatto questo accade e fa ridere sentir dire che il provvedimento scoraggerà eventuali bivacchi o l’abbandono di rifiuti vari. Si tratta insomma di “contrastare comportamenti non conformi alla buona educazione” Ma di fatto – ed è esplicitamente dichiarato – l’intento è un altro. Si vuole richiamare l’attenzione sulla necessità di poter finanziari, magari con l’ausilio di privati, maggiori controlli sul territorio. Viene da pensare alle ormai vetuste ronde padane. Ed è sempre il sindaco, che evidentemente sente particolarmente il problema, che afferma testualmente: «La situazione dell’ordine pubblico è oggettivamente difficile e le forze dell’ordine, con i mezzi a disposizione, fanno anche troppo. Purtroppo non ci è consentito investire risorse in questa direzione ed io ho fatto quanto era nelle mie possibilità, ho scritto anche a Roma per chiedere un “modifica della legge” (?). Forse il sindaco andrebbe informato meglio da Roma, forse le risorse spese per certi lavori potevano essere meglio utilizzate, forse è il caso di pensare che la vendita ambulante per molti è il solo modo per campare onestamente e scoraggiarla o punirla è il miglior modo per spingere verso la marginalità. Forse da Roma dovrebbero anche rispondere in maniera più intelligente e invece di fomentare una ennesima patetica emergenza “l’invasione degli ambulanti” (ottimo filone cinematografico per fantascienza demenziale) dovrebbero e potrebbero dissuadere i sindaci da operazioni così inutili quando non dannose.

 


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