Comunicato stampa PRC: morire a 76 anni di lavoro. Ed essere preso in giro anche da morto

Aveva 76 anni, veniva da Livorno e lavorava per una ditta elbana che affitta biancheria agli alberghi e ristoranti di mezza toscana. E’ morto mentre scaricava biancheria: è morto sul lavoro. Con due particolari che rendono ancora più doloroso il fatto: a) aveva 76 anni, un’età che è difficile pensare come età lavorativa, b) ufficialmente, ieri era il primo giorno di lavoro!
Ma chi vogliono prendere in giro? Ma dove sono i controlli in questo paese trasformato in Repubblica da barzelletta dove ti dicono di tenere scorte di alimenti per almeno 3 giorni, utili in caso di guerra e però non esistono i controlli su una guerra che produce da 100 anni 3 morti tutti i giorni festivi compresi? Ma questi stanno scherzando sul sangue e sulla vita di lavoratori e lavoratrici che ormai – esattamente come in altri paesi a capitalismo avanzato, vedi U.S.A. – devono fare almeno 2 lavori per arrivare alla fine del mese oppure devono lavorare (in “nero”, perché non diteci che esistono contratti legali per gente di 76 anni che sarebbe ancora peggio per la credibilità di questo Stato!) fino a che hanno un refolo di respiro. Vergogna! Solo vergogna davanti a tutto questo dovete provare! E la rivolta sociale non può che scoppiare.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista
Alessandro Favilli, segretario regionale Toscana del Partito della Rifondazione Comunista
Ivano Bechini, segretario provinciale di Pistoia del Partito della Rifondazione Comunista

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