
Processo Battistetti, decima udienza: forte presenza di solidarietà fuori dal tribunale di Treviso
Pubblicato il 20 feb 2025
Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista: “Tanta solidarietà. Chiediamo l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro e più controlli”.
Treviso, 20/02/2025 – Si è svolta stamattina, giovedì 20 febbraio, la decima udienza del processo per la morte di Mattia Battistetti, il giovane operaio deceduto sul lavoro nell’aprile del 2021. Nell’aula del tribunale, sono stati ascoltati i testimoni delle parti civili. L’udienza è stata aggiornata al 13 marzo, data in cui verranno sentiti i testimoni degli imputati. Mattia Battistetti, 23 anni, perse la vita il 29 aprile 2021 in un cantiere edile a Montebelluna, schiacciato dal carico di una gru. Da allora, la famiglia Battistetti ha intrapreso una coraggiosa battaglia per ottenere giustizia, sostenuta da un ampio movimento di solidarietà.
Come di consueto, un folto gruppo di sostenitori si è radunato all’esterno del Tribunale di Treviso per manifestare solidarietà alla famiglia e chiedere giustizia. Il presidio, ormai una costante in queste udienze, ha visto la partecipazione di numerose realtà: Rifondazione Comunista, da sempre in prima linea nella battaglia per la verità, sindacati, associazioni, rappresentanti di fabbriche come Electrolux, Zoppas-Irca, Silca, Same, Lamborghini Ducati e Pasotti, e altre forze politiche come il Fronte della Gioventù Comunista e Potere al Popolo. Presente anche il segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo.
“Giustizia per Mattia Battistetti e per tutte le vittime degli omicidi sul lavoro – dichiara Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – La presenza a questa udienza testimonia come ci sia tanta solidarietà e il tema degli incidenti e delle morti sul lavoro è politico. Per questo serve una mobilitazione politica ed è importante il lavoro fatto da Rifondazione Comunista a Treviso e in Veneto a sostegno dei familiari di Battistetti. Chiediamo l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, che ci siano controlli efficaci e che si smetta con la giungla dei subappalti – che saranno oggetto del referendum promosso dalla CGIL e che noi sosteniamo – che serve per fare profitto sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori”.
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