
GESTAZIONE PER ALTRI, NO ALLA CACCIA ALLE STREGHE
Pubblicato il 21 ott 2024
L’approvazione del DDL Varchi, che rende la “gestazione per altri” reato universale, ci preoccupa e ci sconcertata.
Il DDL riguarda una questione delicata dal punto di vista medico, giuridico e sociale che in tutto il mondo viene affrontata senza demonizzazioni e che in decine di paesi ha portato a leggi diversissime tra loro.
I reati universali sono tali perché generano un orrore unanime, senza distinguo o controversie. Generare un bambino ci sembra una cosa diversa dal perpetrare un genocidio e tale sembra ai legislatori del resto del mondo.
Questa misura ha come unico bersaglio le coppie omogenitoriali. È infatti impensabile che gli stati in cui la gestazione per altri è legale collaborino alle indagini come, ci auguriamo, è impensabile sottoporre a una visita medica invasiva qualsiasi donna torni dall’estero con un neonato. Dietro la propaganda che straparla di donne sfruttate e bambini venduti si nasconde la solita, inequivocabile omofobia.
Le donne che si mettono a disposizione per la gestazione per altri internazionale non si definiscono né schiave né madri e riteniamo che abbiano voce in capitolo più di chiunque parli o legiferi a nome loro senza considerarle.
Siamo altresì preoccupati per i bambini e le bambine che verranno colpiti da questo disegno di legge. Evidentemente non è bastato il calvario a cui le famiglie sono state sottoposte in questi anni per la registrazione del certificato di nascita, vergogna contro la quale ci siamo più volte espressi.
Tutti e tutte siamo merce, tutti e tutte siamo nel “mercato del lavoro” e “affittiamo” parti della nostra vita e delle nostre capacità fisiche, intellettive, relazionali. Per noi lo sfruttamento è nel sistema capitalistico. Non è un caso che la legge più attenta e avanzata sulla gestazione solidale sia stata approvata a Cuba all’interno del nuovo “Código de las Familias” del 2022. Cuba ci ha dimostrato che liberare la gestazione per altri dalla mercificazione è possibile. L’Italia, invece, dimostra che non c’è limite all’autoritarismo e alla sovradeterminazione.
Silvia Conca – Responsabile nazionale Politiche LGBTQI e Intersezionalità PRC-SE
Maurizio Acerbo – Segretario nazionale PRC-SE
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