Legge fascistissima contro proteste popolari, vogliono zittire il popolo

Legge fascistissima contro proteste popolari, vogliono zittire il popolo

Maurizio Acerbo*
Le pene spropositate contro le proteste popolari sono tipiche dei regimi. Con l’ennesimo ddl sicurezza siamo di fronte a una legge fascistissima che ha lo scopo di zittire il popolo, proprio quello che fece il regime durante il ventennio. Meloni e Salvini, come Mussolini, hanno fatto proclami populisti dall’opposizione ma da quando sono al governo hanno dimostrato di fare solo interessi dei più ricchi e privilegiati.
Emerge di nuovo il carattere classista del presunto garantismo di una destra fascioleghista sempre pronta a confezionare norme per proteggere corrotti ma capace di giustificare persino l’imprenditrice balneare che uccide con il suo suv lo scippatore. Roba da Ku Klux Klan. La relatrice del ddl sicurezza è la (dis)onorevole Augusta Montaruli di FdI, condannata a 18 mesi per peculato.
Con un solo provvedimento vengono introdotti 24 tra nuovi reati, aggravanti e inasprimenti di pene.
Emblematica la norma che gli ecoattivisti di Ultima Generazione hanno definito “anti-Gandhi”. Una tradizionale forma di lotta nonviolenta come il blocco stradale e ferroviario, tipica delle vertenze operaie e comunitarie, da illecito amministrativo viene trasformata in reato penale punibile con il carcere da sei mesi a due anni.
Una misura “impropria ed eccessiva”, l’ha definita persino un sindacato moderatissimo come la Cisl.
Condivido il giudizio dellla Cgil: “attivisti, studenti, lavoratori, sono tutti nel mirino della maggioranza che intende punire chi si oppone o chiede condizioni di vita e di lavoro migliori. Quando si tratta di reprimere le lotte sociali questa maggioranza dimostra tutta la sua compattezza, nuovi reati e inasprimento delle pene per chi si oppone a fronte della cancellazione dei reati messi in atto dai colletti bianchi contro la pubblica amministrazione”. Le norme repressive di questo governo hanno tutte “il segno dell’autoritarismo funzionale a un’idea di Paese e della società che viene delineato nei progetti di autonomia differenziata e premierato”.
La norma contro le occupazioni di case è stata anticipata da una incessante campagna di Rete 4 e Canale 5 contro gli episodi di delinquenza e racket, ma si è incaricato Rampelli di spiegare che serve a liberare la grande proprietà immobiliare speculativa dalla scocciatura dei movimenti di lotta per il diritto all’abitare.
Per proteggere i mega-appalti della lobby delle grandi opere si introduce una norma che prevede fino a 27 anni di carcere a chi si oppone a un cantiere in maniera nonviolenta.
L’introduzione del nuovo reato di rivolta (art. 18) all’interno di un istituto penitenziario che tra le condotte punite inserisce anche le condotte di resistenza passiva (e dunque nei fatti pacifica) all’esecuzione degli ordini impartiti è la maniera con cui si affronta il sovraffollamento degli istituti penitenziari.
La norma proibizionista che vieta la #cannabislight, in pratica la camomilla, non solo è assurda e oscurantista ma anche un favore alle mafie.
Le norme di criminalizzazione dei migranti già privati della libertà personale nei cpr, gestiti tra l’altro da società private, sono autentiche angherie (si pensi al divieto di sim).
Mentre si disquisisce se la nostra estrema destra al governo sia fascista o meno, le scelte concrete, oltre che il loro revisionismo storico, rivela l’evidente matrice antidemocratica.
Ci attendono anni di tagli della spesa sociale e di guerre. Per questo vogliono criminalizzare la protesta sociale.
È un errore pensare che queste norme liberticide riguardino solo piccole minoranze. Stanno riducendo le libertà democratiche di tutte e tutti.
E non c’è ancora il premierato!
*Segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista

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