Il 25 aprile, che sia giorno antifascista e soprattutto contro ogni guerra.

Il 25 aprile, che sia giorno antifascista e soprattutto contro ogni guerra.

 

Rita Scapinelli*

Anche quest’anno la ricorrenza del 25 aprile, anziché essere una giornata di festa per tutti gli italiani, e ripeto per tutti lo dovrebbe essere, diventa oggetto di polemiche e di discussioni. A maggior ragione lo è da quando abbiamo al governo del paese una forza che pur non dichiarandosi apertamente fascista, non taglia i legami con le sue origini che, lo ricordo,  sono quelle del MSI (Movimento Sociale Italiano nato dalle ceneri del partito fascista, formato da reduci della Repubblica di Salò). Il simbolo della fiamma tricolore è ancora presente nel simbolo di Fratelli d’Italia e i suoi esponenti, a partire proprio dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, non riescono neppure a nominarla la parola antifascista . Molto probabilmente per loro il 25 aprile è una giornata di lutto!

Ma quando pensiamo al 25 aprile, a noi cosa  viene in mente immediatamente? Che è la festa della Liberazione dal fascismo e dal nazismo, Liberazione dalla dittatura di Mussolini, Liberazione dalla violenza, dalla assenza di Libertà di espressione, di pensiero politico, Liberazione dal divieto di  dissentire dalle scelte politiche del governo.

Che è la festa della Liberazione che ha permesso al popolo italiano di avere una Costituzione che mette al primo posto il lavoro, i diritti inviolabili dell’uomo, la dignità sociale, la parità di “sesso, di razza e di religione e il ripudio della guerra”.

E tutti i componenti del  governo hanno giurato sulla Costituzione antifascista di rispettarla e difenderla. Mai giuramento fu così falso! Basterebbe guardare solo l’ultima delle cose menzionate, il ripudio della guerra.

l’Italia dovrebbe ripudiare la guerra come è scritto nell’art. 11 della nostra Costituzione, come strumento per risolvere le controversie internazionali e invece quell’articolo viene continuamente violato con l’approvazione  ripetuta di invio di armi in Ucraina, con l’aumento delle spese militari per il riarmo, con la vicinanza spesso manifestata al capo di governo israeliano che bombarda i civili palestinesi e affama donne e bambini. Noi dovremmo identificare la guerra stessa, qualsiasi guerra, come  un genocidio, quel genocidio che si sta perpetrando a Gaza.

E se guardiamo anche alle proposte di legge di riforma istituzionale che questo governo di destra intende realizzare come quella sull’autonomia differenziata, che ormai sta arrivando a compimento, e il premierato, notiamo che il vero scopo è quello di stravolgere definitivamente il modello sociale e istituzionale  che si regge su quella Costituzione che dovrebbe essere difesa.

Aggiungiamo anche che, da quando c’è questo governo in carica, vi è un rifiorire di manifestazioni e iniziative di organizzazioni neofasciste, che escono allo scoperto e agiscono liberamente,  legittimate e tutelate da uno sdoganamento del fascismo in atto già da tempo, in contrasto con la XII Disposizione della Costituzione.

Per non parlare del diritto al dissenso che viene continuamente messo in discussione, vedi le manganellate date agli studenti che manifestavano pacificamente contro la guerra in Palestina, o le censure rispetto agli interventi degli intellettuali o all’attacco al diritto di sciopero  ad opera di Salvini.

E’ una destra questa al governo reazionaria, autoritaria che vuole stravolgere la storia attraverso il revisionismo per modificare la memoria collettiva, demonizzare la Resistenza e stravolgere la Costituzione.

Questo 25 aprile assume quindi un significato ancora più importante: ribadisce la nostra lotta a tutti i fascismi del 21° secolo e la nostra difesa ad oltranza della Costituzione.

Quando, nel 1945, l’intera Italia si trovò, grazie alla Resistenza, libera dalla tirannia del ventennio, per coloro che poterono scendere in strada, quel giorno rappresentò il primo momento di pace in cui si poteva ricominciare a lottare per un futuro migliore. Oggi che la guerra mondiale a pezzi minaccia l’intero pianeta, abbiamo il dovere di ricordarla quell’aspirazione, che non riguarda solo il nostro paese ma il mondo intero. Ci permettiamo di dire che chi considera, ancor’oggi la guerra come una soluzione, non è degno di ricordare il 25 aprile. Per questo saremo in piazza.

Chiediamo a tutte le federazioni di essere presenti alla grande manifestazione di Milano e a tutte quelle che si svolgeranno nelle altre città per difendere i valori nati dalla Resistenza. Ci saremo a fianco di Anpi e delle associazioni antifasciste. Saremo presenti con le nostre bandiere e con i nostri striscioni per dire chiaramente che siamo contro tutti coloro che vogliono la guerra e siamo con tutti coloro che vogliono difendere la Costituzione antifascista.

 

Responsabile Nazionale Antifascismo

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