Con gli studenti della Sapienza, boicottare Israele

 

 

Loredana Fraleone *

 

Il movimento degli studenti, che si è mobilitato per la Palestina in alcuni  atenei italiani, sta subendo attacchi da parte delle forze dell’ordine, ma anche dall’informazione che li descrive come pericolosi estremisti. Non demordono dal manifestare gli studenti della Sapienza, che sono stati attaccati dalla polizia per impedirne l’uscita dall’Università e quindi la possibilità di manifestare all’esterno il disappunto per il rifiuto, da parte del Senato accademico, di interrompere le collaborazioni con le università e i centri di ricerca israeliani.

I giovani denunciano giustamente l’ipocrisia di chi da una parte “esprime dolore e orrore per l’escalation militare”, ma “ “rifiuta l’idea che il boicottaggio della collaborazione scientifica internazionale, la rinuncia alla libertà della didattica e della ricerca, e la negazione delle associate responsabilità di ogni singolo ricercatore possano favorire la pace e il rispetto della dignità umana”.

Una posizione comune agli Stati Uniti e a Governi europei che versano lacrime di coccodrillo per i bambini di Gaza e le migliaia di palestinesi assassinati dallo Stato Israeliano, ma non ne riconoscono il diritto alla ribellione contro l’apartheid e la colonizzazione che subiscono da decenni.

Israele può fare di tutto impunemente, può assassinare personale dell’ONU e delle ONG, bombardare ambasciate, ospedali, scuole, luoghi di culto, tutte azioni contrarie alle convenzioni internazionali, senza subire nessuna vera sanzione, nessun atto concreto se non l’eroica resistenza del popolo palestinese e le azioni di solidarietà diffuse in tutto il mondo.

Alla Sapienza, gli studenti chiedono la rottura delle collaborazioni con Israele, come ha meritoriamente fatto l’Università di Torino e come chiedono centinaia di accademici in tutta Italia. La loro richiesta è interna all’azione del BDS (Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni), un movimento che da anni sostiene la causa palestinese. Di fronte a un genocidio, che rappresenta ormai la vergogna non solo di chi lo sta praticando, ma anche del mondo che non lo ferma, il minimo che si possa fare è praticare il BDS.

Per questo Rifondazione Comunista è al fianco degli studenti della Sapienza, invita a partecipare alle manifestazioni per la Palestina e a non acquistare  i prodotti israeliani, il minimo che si possa fare.
*Responsabile Scuola Università Ricerca

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