Rifondazione /UP “chiudere Schengen alza altri muri della fortezza Europa”

Rifondazione /UP “chiudere Schengen alza altri muri della fortezza Europa”

 

 

Di fronte al conflitto in Ucraina, giustamente, le frontiere europee si sono aperte, applicando una direttiva inutilizzata per far diventare il continente luogo di accoglienza per i profughi. La catastrofe che si sta dispiegando in Medio Oriente viene invece utilizzata, anche a fini elettorali, per chiudere i confini interni di molti paesi europei in nome di un allarme terrorismo, L’Italia blocca il confine con la Slovenia a causa del fatto che da quella rotta sono entrate 16 mila persone, la Francia blocca, almeno fino ad aprile, quelli col resto d’Europa, misure simili si vanno prendendo in Austria, Germania, Norvegia, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Svezia. Quanto c’entra l’allarme per eventuali attentati e quanto una squallida campagna elettorale fondata sulla paura nell’attesa di inventare nuovi strumenti per fermare e rimpatriare le persone non gradite? L’Europa targata Von der Leyen si blinda mentre cova nel suo stesso interno il germe dell’esclusione, del razzismo, dell’incapacità ad affrontare la vicenda palestinese prospettando soluzioni di giustizia basate almeno su quanto riconosciuto decine di volte dall’ONU: L’Europa che si blinda è la stessa che ha deciso di schierarsi contro il popolo palestinese e di schiacciarsi sulla posizione di Netanyahu dopo aver scelto di seguire gli USA nella guerra contro la Russia, è l’Europa che rinfocola i nazionalismi etnici e religiosi, sia in casa propria che nei conflitti in cui è parte in causa. Un’Europa che blocca le frontiere, per alcuni, perché ha scelto la guerra come propria radice. Contrasteremo con ogni mezzo, anche con la violazione delle frontiere, la costruzione di una Fortezza Europa che esporta armi e guerre mentre chiude le porte ai poveri della Terra.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale

Stefano Galieni, responsabile immigrazione, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Coordinamento Unione Popolare

 

Comunicato stampa Rifondazione Comunista

sospensione trattato di Schengen

 

Il partito della Rifondazione Comunista di Gorizia e di Trieste apprende con molta preoccupazione la notizia della sospensione del trattato di Shengen sul confine italo-sloveno annunciato dal Governo italiano. Il provvedimento sbandierato per questioni di sicurezza derivanti dal conflitto in atto tra Israele e Hamas e dall’allarme attentati in Europa ed in occidente, è eccessivo e fondamentalmente inutile. Difficilmente dei semplici controlli frontalieri possono fermare un traffico d’armi e di terroristi su un confine che da sempre è permeabile, anche in periodi storici in cui era pesantemente presidiato.

La chiusura dei confini e il ripristino dei controlli sembrano piuttosto un facile modo per “risolvere” momentaneamente il problema dei migranti sulla rotta balcanica, aumentando i disagi per chi cerca di sfuggire dalla fame e dalle zone di guerra. Inoltre la sospensione della libera circolazione tra Italia e Slovenia sembra essere la prova generale per il ripristino dei confini cari ad una destra nazionalista e sovranista da sempre avversa ad una unione dei popoli.

La libera circolazione attraverso il confine italo-sloveno, in particolar modo a Gorizia, è stata una grande conquista per due comunità, quella slovena e quella italiana, che per secoli hanno vissuto in armonia, e che sono state artificiosamente divise per più di 50 anni. Non per caso le due città saranno Capitale Europea della Cultura nel 2025.

Già durante l’emergenza legata al Covid-19 abbiamo assistito ad una blindatura del confine che ha nuovamente diviso la città “unica” di Gorizia e Nova Gorica, con il ripristino di barriere ed il blocco totale della circolazione: una misura che ha avuto pesanti strascichi sulla vita sociale, culturale ed economica della comunità transfrontaliera.

La città di Gorizia e tutta la zona confinaria italo-slovena non può sopportare ed accettare una nuova separazione, la chiusura dei confini e il ripristino dei controlli sembrano solo uno sfoggio di forza nonché un inutile spreco di risorse. La scusa della sicurezza nuovamente viene usata solo per limitare le libertà personali e aumentare le misure di uno stato coercitivo caro alle nuove destre nazionaliste.

Rifondazione Comunista crede fortemente nell’abolizione dei confini e nell’unione dei popoli come strumento di evoluzione della civiltà e pacificazione dei conflitti. In Italia, a detta dello stesso governo, non c’è pericolo attentati, ma si promuove un intervento di chiusura dei confini che ha un chiaro significato culturale e sociale, mentre dal punto di vista pratico e preventivo molto debole.

Segreteria Gorizia PRC-S.E.

Segreteria Trieste PRC-S.E.

 

 


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