STELLANTIS – A MELFI ADESIONI ALLO SCIOPERO DEL 90%, UN ESEMPIO DA GENERALIZZARE

STELLANTIS – A MELFI ADESIONI ALLO SCIOPERO DEL 90%, UN ESEMPIO DA GENERALIZZARE

 

Lo sciopero di 8 ore proclamato da Fim, Fiom e Uilm nello stabilimento Stellantis di Melfi, che coinvolge anche le fabbriche dell’indotto re tutta la provincia di Potenza, registra secondo i sindacati un’adesione tra il 90 e il 100%.

È un risultato molto importante e dall’alto valore simbolico per le motivazioni da cui parte, per gli obiettivi che si pone e per il modo in cui si è giunti a uno sciopero unitario delle tre sigle sindacali

La mobilitazione è la risposta a condizioni di lavoro insostenibili per i carichi di lavoro, la riduzione delle pause e il peggioramento dell’ambiente di lavoro che mettono a rischio la salute e la sicurezza; ai trasferimenti forzati di lavoratori e lavoratrici verso altri stabilimenti ed alla mancanza di garanzie sul mantenimento delle produzioni e di migliaia di posti di lavoro.

Gli obiettivi della lotta sono migliori condizioni di lavoro e piani produttivi e occupazionali certi.

La riuscita dello sciopero e la convergenza di Fim e Uilm nella proclamazione premiano il coraggio della Fiom che prima non ha voluto firmare gli accordi del 12 luglio e poi aveva indetto i primi scioperi da sola.

E’ questa l’unità che vogliamo, quella che parte dall’unità delle lavoratrici e dei lavoratori per contrastare concretamente lo sfruttamento, controllare le condizioni di lavoro e ricostruire nella lotta rapporti di forza favorevoli rispetto al comando d’impresa.

Dopo anni di arretramenti generalizzare l’esempio di Melfi e coordinare le lotte all’interno di una vertenza generale che coinvolga gli stabilimenti di tutto il gruppo è un passo fondamentale per salvaguardare i livelli occupazionali, migliorare le condizioni di lavoro e rilanciare nell’ innovazione l’automotive in tutto il paese. Un percorso che richiede, sull’esempio di Melfi, anche la mobilitazione di tutti quei territori come la Basilicata che rischiano una incontrollata deindustrializzazione.

Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Vincenzo Ritunnano, segretario regionale della Basilicata
Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea

 


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