Brics. Speranze e timori per la pace nel mondo.

Laura Tussi *

 

Brics, ‘mattoni’ per costruire una casa mondiale comune.

All’ultimo vertice Brics che si è tenuto dal 22 al 24 agosto 2023 in Sudafrica hanno partecipato 44 capi di Stato e governo e sei nuove nazioni sono state ammesse in questa coalizione.

I paesi ammessi sono Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Egitto, Argentina, Iran, Etiopia.

E gli Stati hanno partecipato perché interessati ufficialmente a una futura adesione a questa nuova realtà costituita. Attualmente sono state inserite sei nuovi nazioni e la parola d’ordine in questo consesso è stata dedollarizzazione.

È chiaro che le potenze all’interno dei Brics, con in testa la Cina, vogliano prendersi nuove fette di mercato cercando di depotenziare il monopolio e economico e commerciale del dollaro.

Una forte moneta unica per spodestare il dollaro.

In parte questo già avviene tramite lo scambio tra monete nazionali dei Brics. L’intenzione futura è creare una forte nuova moneta unica di scambio.
Un mondo multipolare dove non esiste uno stato regolatore insomma uno sceriffo, ma accordi tra paesi liberi di scegliere la moneta di scambio. Con la volontà di ridare a materie prime e manufatti la supremazia rispetto alle attività finanziarie, ridisegnare la struttura del mondo valorizzando il lavoro. Chiaramente una nuova forza economica di tale portata rappresenta una alternativa al Fondo Monetario Internazionale, ma che al contrario si pone apparentemente in modo migliore, più equosolidale senza mettere davanti a tutto la propria potenza militare.

Brics e nucleare?

Anche se sappiamo che alcuni di questi paesi Brics detengono comunque l’arma nucleare.

Il nuovo ordine mondiale si sta delineando e costituendo. Spetta a noi attivisti per la pace e ecopacifisti e antifascisti mobilitarci per esercitare pressioni affinché questo evento non diventi causa scatenante di ulteriori guerre e conflitti armati che a questo punto rappresenterebbero un pericolo estremo per la sopravvivenza ultima dell’intera umanità. Nel corso dei secoli e dei millenni si sono sempre susseguiti nella storia del genere umano alleanze e imperi che imponevano anche dittature molto cruente e forti. La follia umana ha sempre stretto coalizioni per militarizzare e muovere guerre, per potenziare monopoli e prepotenti e prevaricatrici estensioni di confini territoriali.

Le potenze di supremazia. Lo spettro del nucleare, comunque.

Tutti noi auspichiamo che con i Brics e gli Stati uniti con la Nato, il loro braccio armato, non avvenga questa volontà suprematista. Ad esempio l’impero egizio che aveva come caposaldo della propria economia lo sfruttamento e la schiavitù umana è stato soppiantato da una altrettanta cruenta potenza come quella dell’impero romano che di certo non brillava in democrazia.

I movimenti della pace sono l’ago della bilancia?

Dal basso dei movimenti pacifisti nella nostra storia contemporanea dobbiamo schierarci dalla parte del bene e della pace, in quanto come pacifisti non ammettiamo nessuna forma di totalitarismo e dittatura e di imposizione e sottomissione e sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

La violenza strutturale pervade purtroppo l’umanità intera con minacce emergenti che incombono su di essa come l’attività militare che trova il suo epilogo estremo nella deflagrazione nucleare e conflagrazione atomica. Ma poi anche la disuguaglianza sociale globale dove una minoranza dei ricchi detiene il monopolio dei beni comuni dei meno abbienti.

Ucraina e il tragico epilogo della fine di tutto.

Altra minaccia è l’attuale guerra in Ucraina che oltre a prospettare la fine ultima dell’Armageddon nucleare produce una grande percentuale di agenti inquinanti dovuti alle attività militari e guerresche che impattano con l’assetto climatico e contribuiscono alla minaccia incombente dei famigerati cambiamenti e dissesti del clima planetario.

“Questo conflitto attuale in Ucraina sta ulteriormente cambiando gli equilibri e gli assetti globali.

Con gli Stati Uniti che cercano di essere sempre presenti e egemoni in Europa.

Ma i segnali giunti indicano che i Brics vorrebbero contrapporsi a questo tentativo. Un’alternativa al monopolio statunitense può essere un’opportunità di sviluppo di ampie aree che attualmente risultano essere molto depresse.

La contrapposizione potrebbe sfociare in una drastica spinta dittatoriale e radicalizzazione dei rapporti tra Nato e Stati Uniti contro i paesi come Cina e Russia e altre nazioni. Per questo si parla costantemente in materia geopolitica internazionale della necessità non di un duopolio, ma di un mondo multipolare e libero dalle armi e dagli ordigni di distruzione di massa nucleari”. (Cfr. Transform Italia),
Il diritto alla pace per superare il duopolio globale, di Laura Tussi) https://transform-italia.it/il-diritto-alla-pace-per-superare-il-duopolio-globale/

La violenza strutturale ispirandoci al pensiero di Galtung.

La violenza è inoltre implacabile sui più deboli del nostro pianeta dalle donne, sfruttate e violentate, ai lavoratori con le cosiddette morti bianche che in realtà sono autentici omicidi ai danni degli operai che cercano di vivere con la loro fatica, con il loro talento e con il loro misero reddito. Quindi i Brics per molta parte della sinistra potrebbero rappresentare un’alternativa mondiale alla dittatura globale e economica e nucleare degli Stati Uniti e della Nato.

Ma tutti noi non possiamo nascondere il nostro comune scetticismo e timore per quanto si sta determinando e delineando nel nuovo assetto globale dove altri potentati vogliono prendere il sopravvento sull’egemonia del controllo planetario.

*Italia che Cambia

 

 

 

 

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