Rifondazione / Unione Popolare “Immigrazione: anche il governo Meloni è bocciato”

Pubblicato il 15 ago 2023

Il giorno di Ferragosto segna in Italia il superamento dei 100 mila arrivi sulle coste italiane, record di sempre. Un record come purtroppo è da record il numero di morti in mare, che già ha superato la cifra inaccettabile di 2100 accertati. Le roboanti dichiarazioni di Meloni, Salvini e dei loro sgherri di maggioranza, si sono scontrate non solo con la realtà fatta di persone che comunque proveranno a fuggire, ma con la ormai strutturale assenza di una strategia che determini soluzioni almeno per il futuro. Con la demolizione salviniana del sistema d’accoglienza oggi servono almeno 50 mila posti in più che il governo non ha, che le regioni non mettono a disposizione al punto che la scelta del ministro Piantedosi, di sfrattare i richiedenti asilo che hanno ottenuto protezione ma non hanno ancora un permesso di soggiorno è non solo cinica ma controproducente e destinata a fallire. I Paesi in cui leader italiani ed europei si sono recati per chiedere di trattenere chi fugge, di bloccare le partenze, non vogliono e non possono, divenire quella che per il nostro governo è una discarica umana. Persino con le “terribili” ong, da qualche saccente ministro decaduto definite “taxi del mare” e odiate dal Pd di Minniti che ad oggi non mostra concreti e reali cambiamenti, si stanno cercando accordi. Come in una nemesi il Viminale chiede loro aiuto per salvare persone, con proposte inaccettabili come quelle di riportarle in Tunisia, da dove sono fuggite. Inutile presidente Meloni continuare a tentare di chiudere la diga con un dito, vantando inesistenti trionfi in Europa. Quella diga sta crollando e ci auguriamo che travolga tanto il suo governo quanto chi, da una debole opposizione, non è capace di pensare a risposte che pongano al centro la vita di chi fugge.

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale

Stefano Galieni, Responsabile immigrazione, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Coordinamento Unione Popolare