NUOVO SLANCIO NELLA LOTTA PER I SERVIZI PUBBLICI IN FRANCIA

NUOVO SLANCIO NELLA LOTTA PER I SERVIZI PUBBLICI IN FRANCIA

di Giovanna Capelli -

La Francia in questi anni è stata attraversata da fenomeni di grande mobilitazione sociale , di lunga durata contro le politiche neoliberiste; basti pensare alla stagione dei “gilet gialli” e ora alla determinazione con cui da mesi vasti settori di popolo hanno dato vita alla lotta contro la riforma di Macron che innalza l’età pensionabile .Per questo a sinistra in Italia spesso circola lo slogan “Fare come in Francia” un auspicio, un desiderio di uscire da una situazione sociale in cui le lotte stentano a partire ,e se si sviluppano sono frammentate e isolate. Sulle origini strutturali e soggettive di questa disparità è opportuno indagare senza schematismi nel contesto più ampio dello scontro di classe in Francia, oltre alla lotta per la giusta età’ di pensione. Ho avuto modo di conoscere direttamente in un evento importante alcuni aspetti del tessuto militante ,popolare ,intergenerazionale della sinistra diffusa francese grazie alla mia appartenenza al gruppo di lavoro sui servizi pubblici del Partito della Sinistra europea e a un invito da parte del PCF a un tavolo di lavoro, sul rapporto fra servizi pubblici e vincoli posti dai trattati europei dentro una tre giorni (12-14 maggio) organizzata dalla Convergenza Nazionale dei Collettivi di difesa e sviluppo dei servizi pubblici .Il luogo dell’incontro era LURE una piccola città di circa 8000 abitanti nel centro della Francia ,al confine con la Svizzera e la Germania. Nel viaggio di andata la domanda che mi frullava per la testa era “Che ci fa la sinistra francese in un luogo così isolato e sperduto?” L’interrogativo non lo ho formulato, sarebbe suonato come sciocco pregiudizio quando, a tarda sera di venerdì 12 maggio mi sono trovata in una affollata e appassionata plenaria di circa 250 persone, dove molti e molte hanno preso parola relazionando sulla loro pratica politica. Il borgo tranquillo e adatto a convegni ha facilitato e reso proficuo l’incontro a partire da un appello “Un nuovo slancio per i nostri servizi pubblici” che ha trovato l’adesione di 243 soggetti ,23 organizzazioni sindacali nazionali e internazionali,47 associazioni nazionali e internazionali 18 partiti e movimenti nazionali ,44 strutture sindacali locali,79 associazioni locali,32 partiti e movimenti locali.

La modalità politica che lo ha caratterizzato si spiega nel termine Convergenza, che indica il camminare verso un obiettivo comune di realtà diverse per vocazione politica e per dimensione, una pluralità di soggetti di sinistra, unificati dalla volontà di “riconquistare i nostri servizi pubblici, per difenderli, svilupparli e democratizzarli e fare di questi obiettivi il punto dirimente della lotta dei prossimi anni. Desideriamo coinvolgere il dibattito pubblico in questa dinamica plurale sulla idea di società che vogliamo, solidale fraterna, in cui la uguaglianza dei diritti e il motto fondante della nostra repubblica non siano parole vuote o il nostro modo di produzione e di consumo non sia a danno dell’umanità e del nostro Pianeta. Noi combattiamo lo smantellamento, la degradazione, la privatizzazione, la messa in concorrenza e la esternalizzazione delle funzioni dei nostri servizi pubblici e della Previdenza Sociale….Perchè sono loro che permettono alla nostra società di restare in piedi di fronte a ogni tipo di crisi e nella quotidianità. Sono loro vettori di uguaglianza ed emancipazione per tutte e tutti. Se resistono, malgrado gli attacchi subiti, è grazie all’attaccamento della popolazione e alla dedizione del personale pubblico.”[1]

Una partecipazione così densa che intreccia saperi e lotta non nasce da spontaneismo e improvvisazione, ma da un progetto nato nel 2005. La Convergenza nasce dalla volontà dei collettivi per la difesa e lo sviluppo dei servizi pubblici di unirsi per mobilitare tutte le forze atte a portare una reale alternativa alle politiche di smantellamento e privatizzazione dei servizi pubblici. In quegli anni lo stato francese diventava socio di minoranza di Telecom, si chiudono molti servizi nella sanità, nelle ferrovie, nelle tesorerie …La manifestazione fondativa sotto la neve di Guéret ha unito fin dall’inizio eletti-utenti-personale e organizzazioni sindacali-associative-politiche per lottare a livello locale, nazionale ed europeo. Questa triangolazione è il cuore della Convergenza. Ha salvato una serie di servizi pubblici locali. La difficoltà di questa articolazione a livello nazionale spiega in gran parte il successo o meno degli eventi e dei raduni. Quello di Lure è stato una prova significativa di mobilitazione di radicamento, perché ’oltre alle centinaia di partecipanti ai seminari il sabato si è sviluppata una manifestazione di più di 2000 persone vivace e combattiva.

Senza voler considerare come modelli da imitare esperienze nate in contesti diversi vale la pena sottolineare che la storia dei servizi pubblici francesi è molto simile a quella italiana. I compagni francesi hanno messo a valore, nella organizzazione del movimento di resistenza alla privatizzazione una idea dello stato Repubblicano, che nella misura in cui garantisce con gestione diretta e democratica sanità, cultura, casa, credito, trasporti, energia, servizi postali, difesa dell’ambiente, non è più lo stato sovrano del Leviatano, ma una organizzazione sociale in cui conflitto di classe e democrazia possono costruire un’altra società.

[1]https://www.convergence-lure-2023-un nouvel–elan–pour-nos-sevices-publics/

https:// coordination-defence -sante-org.

https://www.nesp2023-com/


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