Roma: con l’Anpi, contro i “fascisti del terzo millennio”

Roma: con l’Anpi, contro i “fascisti del terzo millennio”

Alle antifasciste e agli antifascisti non può che salire lo sdegno per come a Roma, città medaglia d’oro della Resistenza, quelli che si dichiarano “fascisti del terzo millennio” non subiscano reali e definitive restrizioni.
A 70 anni dalla fine della guerra, e nell’anniversario della strage fascista di Brescia, a Casa Pound si vieta formalmente di fare un corteo, ma a costoro poi si permette di fare indisturbati un “presidio” con alcune centinaia di persone, in una grande strada del centro città dove da troppo tempo occupano uno stabile di pregio. I divieti della Questura quindi sembrano non avere per tutti la stessa forza e perentorietà.
Da una finestra, il loro capo urla “non è un balcone” con un chiaro richiamo ai tristi affacci del duce e fa, senza nessun impedimento, apologia di fascismo inframmezzandola con presunte istanze sociali.

Oltraggia di nuovo l’ANPI chiamandola “quattro cialtroni col fazzoletto rosso al collo”. Ci corre innanzitutto l’obbligo di ricordare a quel signore che le antifasciste e gli antifascisti iscritti all’ANPI sono varie centinaia a Roma e quasi 140 mila in tutta Italia.

ANPI rappresenta un vero presidio democratico nel nostro paese e ha come obiettivo primario la difesa della nostra Costituzione

Vedere tutte quelle persone che , nel disprezzo assoluto della  Costituzione, in un luogo pubblico manifestano la loro appartenenza ad  organizzazioni fasciste è una vergogna per il nostro paese ed è un affronto per  tutti quei giovani, uomini e donne, che si sono battuti nella Resistenza e hanno dato la vita per la libertà e la democrazia.

Chiediamo poi, ancora una volta, così come ANPI ha già fatto in diverse occasioni, e rafforzando quanto richiesto dal comitato antifascista permanente romano, lo scioglimento di tutte le formazioni neofasciste, cosa che potrebbe anche avvenire da parte del Governo, secondo il comma 2 dell’art.3 della Legge Scelba, per Casa Pound, dopo la 1° sentenza nel processo di 1° grado a Bari contro gli aggressori di alcuni manifestanti durante un comizio di Salvini, del quale si attende la sentenza definitiva.

Vi è già stata infatti una prima  condanna da parte del Tribunale dei minori rispetto ad uno degli attivisti di Casa Pound, che all’epoca dei fatti era minorenne, per ritenuta sussistenza del reato di ricostituzione del disciolto partito fascista.

Chiediamo inoltre lo sgombero della sede di via Napoleone III, di area 121 ad Ostia nonché della ex sede di avanguardia nazionale a Torre Spaccata e  al sindaco Gualtieri e alla sua giunta di applicare veramente la Costituzione con prese di posizione più nette e un antifascismo non solo di facciata

 

Giovanni Ammendola

Responsabile regionale PRC Lazio per l’Antifascismo

Rita Scapinelli

Responsabile Nazionale PRC per l’Antifascismo


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