Nuovo Galliera e “Restart Sanità”: Toti e Bucci ripropongono ostinatamente politiche fallimentari
Pubblicato il 5 ago 2021
Rifondazione Comunista accoglie con soddisfazione la sentenza del TAR con la quale sono stati azzerati tutti gli atti amministrativi di Regione e Comune di Genova, emanati dal 2009 ad oggi, riguardanti il progetto del Nuovo Galliera. Come asserito dai presentatori del ricorso, il progetto, lungi dall’essere indirizzato verso un potenziamento della sanità ligure, seppur privata, nascondeva la solita speculazione edilizia, maggiormente “fastidiosa” in quanto targata Curia di Genova.
In poche parole, siamo in presenza di una sanità vista come fonte di profitto e mai come servizio e obbligo costituzionale e che questa sia l’idea dominante di chi amministra la nostra regione è confermato dal programma “Restart Sanità”, presentato dalla Regione Liguria per bocca del professor Profiti, fulgido esempio di ex(?) camice vaticano.
Per giustificare l’operazione, nel programma si giunge persino ad attribuire nuovi significati a termini consolidati; come non far arrabbiare i cittadini per questo nuovo travaso di risorse destinate alle solite tasche, soprattutto in piena pandemia ed in accresciuta consapevolezza dell’insufficienza del sistema sanitario pubblico, figlia di decenni di tagli bipartisan? Facile: basta dire di voler potenziare la Sanità Pubblica… “acquisendo prestazioni da soggetti accreditati (cioè, privati)… e semplificando la vita ai liberi professionisti (privati) e alle aziende private non accreditate” (ovviamente, private), …. “Modificando, tra l’altro, la disciplina dell’intramoenia” (medici che agiscono da privati, in strutture pubbliche).
Si dice di voler potenziare la sanità pubblica, ma si danno soldi ai privati! E’ il modello lombardo, ed è ampiamente risaputo cosa questo abbia comportato agli abitanti di quella Regione!
Noi comunisti saremo sempre fieramente oppositori di queste logiche!
Ci battiamo per il diritto alla salute di tutte/i e il rilancio della sanità pubblica. Per questo contestiamo anche un governo che con i fondi del PNRR sostiene l’industria sanitaria privata invece di dare priorità al Servizio Sanitario Nazionale.
Ci battiamo per il riordino e il ritorno ad un unico Servizio Sanitario Nazionale, pubblico universale e gratuito che ripristini il principio di uguaglianza previsto dall’art.32 della Costituzione, per una rete di servizi sanitari e socio-sanitari territoriale, di base, ambulatoriale integrata.
Per il ripristino dei posti letto ospedalieri tagliati da decenni di definanziamento della sanità che ha portato alla riduzione delle terapie intensive e alla chiusura di molti reparti di specialistica.
Per l’assunzione del personale medico, infermieristico e tecnico necessario, a tempo pieno e indeterminato, rompendo il circuito degli appalti e sub-appalti dei servizi anche di assistenza e sanitari che hanno generato un precariato e uno sfruttamento impressionante insieme all’aumento dei costi.
Per dimezzare e progressivamente annullare i tempi di attesa nelle prestazioni sanitarie, cancellando intramoenia e prebende a strutture private e convenzionate.
Segreteria della Federazione di Genova PRC-S.E.
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