
RIFONDAZIONE COMUNISTA: ANCORA UN MORTO SUL LAVORO, SI FERMI QUESTA STRAGE. POTENZIARE I CONTROLLI SUBITO.
Pubblicato il 5 mag 2021
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Se fossero confermate le notizie che attribuiscono il tragico evento all’insufficiente numero di operai impegnati, ci troveremmo di fronte a responsabilità gravissime che vanno perseguite fino in fondo.
Non è tollerabile che la classe di quelli che devono lavorare per sostenere sé stessi e le proprie famiglie continui a pagare uno spropositato tributo di morti, tre al giorno negli ultimi 5 anni, alla logica del profitto.
Se il padronato ha le sue responsabilità sono lo Stato e le Regioni che devono controllare. Invece di fare dichiarazioni di cordoglio governo e regioni facciano il loro dovere. La sicurezza sul lavoro non c’è nel Recovery Plan e questo la dice lunga su come si sottovaluti il problema, come se le vite di chi lavora non contassero.
Bisogna potenziare tutte le strutture deputate ai controlli e alla prevenzione degli infortuni sul lavoro, gravemente depauperate da 20 anni di politiche neoliberiste. Si tratta di una priorità assoluta.
Vanno immediatamente assunti almeno 3000 funzionari di vigilanza sanitaria , senza i quali le Asl sono assolutamente impossibilitate ad effettuare il minimo di controlli necessari e almeno 5000 ispettori del lavoro.
La politica la smetta di assecondare il padronato e la si smetta di proporre semplificazioni come fa il PNRR.
Come Rifondazione Comunista, nel confermare il nostro impegno per porre fine a questo interminabile stillicidio di morti, esprimiamo il nostro cordoglio e la nostra vicinanza alla moglie, alle figlie, alle/i amiche/i e colleghe/i di Christian Martinelli.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Fabrizio Baggi, segretario regionale Lombardia
Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea
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