Rifondazione: INVALSI: un carrozzone da abolire, uno sciopero da sostenere
Pubblicato il 3 mag 2021
Invece di occuparsi del grave problema dell’abbandono scolastico, che in Europa ci relega agli ultimi posti per diplomati e laureati, di che si preoccupa il ministro del “governo dei migliori”? Di far effettuare le prove INVALSI “almeno” nella scuola elementare, da un sistema che da anni cerca di inculcare una valutazione standardizzata per ognuno/a e per ogni dove, come se si volesse far indossare la taglia 52 a tutti/e indipendentemente dalla corporatura, con prove che escludono, se non penalizzano, un pensiero più articolato non collocabile tra il vero e il falso. Un Ente costoso e fallimentare, modellato su criteri made in USA, dove si è cominciato a capire che persino l’innovazione industriale non sa che farsene di menti binarie.
La valutazione a scuola è stata spesso affrontata come un esito naturale piuttosto che un punto di partenza dal quale individuare le strategie migliori, per valorizzare al massimo le diverse capacità, i test INVALSI non fanno altro che esasperare questo criterio.
Va dunque riaperto un dibattito culturale e sociale sulla valutazione, che sgombri il campo da metodiche penalizzanti per allievi/e e insegnanti, espropriati di criteri che solo la conoscenza delle singole situazioni può stabilire e quindi svalutati su una parte rilevante della professionalità docente.
Ben venga allora lo sciopero sui pesanti problemi della scuola indetto dai COBAS, USB, UNICOBAS; CUB della scuola proprio il 6 maggio, nel giorno della somministrazione della prima prova nella scuola elementare, scandaloso oltre tutto in questa situazione pandemica. Ben venga una seria discussione sulla valutazione con l’abolizione, in tutti gli ordini di scuola, di un sistema che ha mostrato di non essere efficace neanche per contrastare l’abbandono scolastico in crescita già prima della pandemia.
Rifondazione Comunista è per una valutazione che valorizzi al massimo le capacità di tutti/e e per la restituzione alla scuola dei suoi compiti costituzionali.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Loredana Fraleone, responsabile Scuola Università Ricerca
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