Bolivia: la destra europea e italiana in appoggio ai golpisti

Il Partito della della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea rimanda al mittente la vergognosa risoluzione contro il sistema giudiziario boliviano, promossa dalle destre nel Parlamento Europeo, una sfacciata ingerenza che viola l’indipendenza giudiziaria della Bolivia. La destra europea ed italiana si schiera così a fianco dei golpisti, cercando di proteggere i responsabili di efferati delitti.

Va ricordato che nel novembre 2019, dopo il colpo di Stato contro il presidente Evo Morales Ayma realizzato dall’estrema destra fascista con l’aiuto della polizia e dell’esercito boliviano, la senatrice Jeanine Áñez si è auto-proclamata presidente del paese, senza quorum, contro le leggi boliviane e la stessa Costituzione del Paese.

Dopo il golpe, mentre Morales e altri funzionari del suo esecutivo sono dovuti andare in esilio in Messico e in altri Paesi della regione, il governo de facto di Jeanine Áñez ha seminato il terrore in Bolivia, scatenando vere e proprie cacce all’uomo nei confronti di dirigenti del Movimento al Socialismo (MAS), delle organizzazioni dei popoli originari e dei movimenti popolari. I casi più drammatici e conosciuti sono  quelli dei massacri di Sacaba e Senkata, avvenuti rispettivamente il 15 e 19 novembre 2019, con l’evidente partecipazione diretta di Áñez.

Va ricordato inoltre che, durante la crisi politica scatenata dal golpe, sono state uccise almeno 36 persone e 833 sono state ferite: Jeanine Añez, come presidente de facto, ha emanato un decreto che ha etichettato come “autodifesa” qualsiasi azione militare per reprimere le proteste, garantendo l’impunità alle forze dell’ordine per la sanguinosa repressione.

Queste violazioni dei diritti umani non sono state adeguatamente investigate, perseguite o punite, permettendo che l’impunità persista. Oggi, la nuova situazione determinata dalla vittoria presidenziale di Luis Arce del MAS alle recenti elezioni, permette alla magistratura di indagare liberamente su quei crimini.  Dopo l’arresto lo scorso marzo dell’ex presidente golpista e di 14 funzionari del suo governo de facto, si è finalmente aperto un processo davanti alla giustizia ordinaria, che dovrà chiarire cosa è successo durante il suo governo e fare giustizia.

Ancora una volta, il tentativo della destra del Parlamento europeo di interferire nel processo riflette un atteggiamento colonialista che non ha nulla da invidiare al comportamento dell’amministrazione Trump e dell’OSA nell’avallare il colpo di Stato. La destra europea si rende complice delle flagranti violazioni dei diritti umani da parte dei suoi compari, durante il governo golpista.

Il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea esige il rispetto della sovranità boliviana e dell’indipendenza dei suoi organi giudiziari a carico del processo contro Áñez e i 14 funzionari implicati, che saranno giudicati secondo le leggi del Paese e non quelle della destra europea.

 

Marco Consolo

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