Prime valutazioni e disamina dei dati su referendum, elezioni regionali e comunali del 20 e 21 settembre 2020

Prime valutazioni e disamina dei dati su referendum, elezioni regionali e comunali del 20 e 21 settembre 2020

Raffaele Tecce*

Ho atteso alcuni giorni  dopo i risultati elettorali di domenica e lunedì scorso prima di scrivere queste prime valutazioni analitiche e politiche.

Non solo perché i dati delle elezioni comunali sono stati valutabili solo da mercoledì sera ma perché ho ritenuto necessario riflettere qualche ora in più in maniera non superficiale ed autoconsolatoria come partito della Rifondazione Comunista Sinistra Europea.

Il referendum contro il taglio dei parlamentari e contro la democrazia costituzionale, sulle cui ragioni di merito del PRC e del Comitato per il NO ci siamo ampiamente soffermati nei mesi scorsi e nelle ultime settimane, anche con documentazioni articolate pubblicate nel nostro sito, rappresenta, a mio avviso, un punto di resistenza importante per la difesa della costituzione e per una democrazia parlamentare pluralista e rappresentativa.

Il risultato   del NO al 30,36 %  con il SI al  69,64 %  è , infatti, proprio un importante punto di resistenza: è il prodotto certo dell’ atteggiamento di gruppi editoriali e di opinione, di migliaia di costituzionalisti ed intellettuali ma anche di  una grande mobilitazione popolare di cui le compagne ed i compagni di Rifondazione Comunista sono stati generosamente protagonisti insieme alla rete dei comitati locali del NO.

Banchetti ed iniziative di piazza, organizzazione della nomina di rappresentanti di lista in molti seggi, permettendo in questo modo  il voto a circa 40000 fuori sede, studenti e lavoratori spesso precari ecc. : è questo l’ aspetto che ha permesso di sfidare e contrastare sul campo le bugie populiste e la grande,  comprensibile,  sfiducia  nella politica di una parte dei soggetti più deboli ed emarginati.

Peraltro l’ articolazione regionale dei risultati referendari dimostra che addirittura  in alcune regioni dove è prevalsa la destra il risultato del NO è superiore alla media nazionale: in Veneto il 37,56 %, in Liguria il  36,22 % , seguite dalla Toscana al 34,04 %, dove invece la tradizione popolare delle lotte  partigiane contro il fascismo ed il nazismo e di difesa della costituzione è ancora viva.

Il voto regionale, pur nelle diverse articolazioni, rappresenta una sconfitta storica della sinistra alternativa, civica ed ambientalista: dopo queste elezioni la sinistra alternativa, frutto di liste alternative al PD ed agli altri poli esistenti, non è più presente in Val d’ Aosta ed in Toscana e resta presente solo in Sicilia con Fava.

La sconfitta in Toscana, in particolare va analizzata con grande attenzione viste le premesse e le previsioni, la qualità delle liste e la campagna elettorale fatta su punti programmatici seri,  praticati in 5 anni di opposizione di TOSCANA A SINISTRA guidata dal nostro candidato presidente Tommaso Fattori: pur con una percentuale significativa del 2,86%  la causa principale della sconfitta  è la vergognosa  aggressione, peraltro immotivata, del PD sul voto utile.

In ogni caso credo sarebbe importante non disperdere questa esperienza, nelle forme e nei modi che decideranno  le/i  compagne/i  toscani, partendo da un rapporto corretto, di confronto e di ascolto reciproco,  fra tutte le forze politiche ed associative.

Nelle Marche la lista “Dipende da noi “ con Mancini candidato presidente si attesta al 2,30 %, fermata anche qui dalla strumentale campagna del PD sul voto utile, oltre che danneggiata da una lista settaria del PCI (ex PdCi ) con la quale fino all’ ultimo si era discusso per una presentazione unitaria, che si attesta all’ 1,4%. Anche nelle Marche si dovrà decidere come dare continuità e respiro a questa esperienza civica, ambientalista e di sinistra della lista “Dipende da noi “

La generosa campagna elettorale in Veneto, della lista PRC  Solidarietà, Ambiente e Lavoro, guidata da Paolo Benvegnù,  che si attesta allo 0,76 % va guardata con attenzione in quanto in una situazione influenzata dal plebiscito a Zaia, in particolare per la gestione del Covid, la nostra campagna ha avuto visibilità mediatica e popolare raggiungendo in alcune province percentuali intorno all’ 1%. Gustosa curiosità è che il nostro candidato presidente prende comunque più voti della candidata di Italia Viva.

E’ doveroso ringraziare tutte/I  le compagne ed i compagni veneti per il loro generoso impegno militante.

In Puglia il risultato è più deludente allo 0,39% ma anche prevedibile. Il partito pugliese ne era,infatti, pienamente cosciente. Ovviamente, sicuramente influenzato dalla campagna di Emiliano sul voto utile; anche qui va ringraziato il candidato Presidente  Nicola Cesaria e tutte/i  le/i compagne/i pugliesi per il loro impegno e la loro abnegazione che comunque hanno consentito di conquistare spazi di visibilità.

In Campania la Lista Terra, frutto di un percorso programmatico e sociale del PRC, di Sinistra Italiana, della Sinistra per l’ altra Europa, di organizzazioni sindacali ed ambientaliste come Stop Biocidio arriva al 1,07 % guidata dall’ Avvocato ambientalista Luca Saltalamacchia.

Ha pesato il settarismo autoreferenziale di Pap che ha rifiutato ogni accordo unitario favorendo l’atteggiamento attendista di Dema. Un progetto molto positivo di convegenza come Terra è giunto a maturazione quindi troppo tardi.

Nelle Marche e in Campania sarebbe stato possibile eleggere in presenza di uno sbarramento del 3% se ci fosse stata un’unica proposta di sinistra alternativa ai poli esistenti.

Credo sarebbe utile, nelle forme e nei modi che le compagne ed i compagni dei territori decideranno, dare continuità e rilancio anche l’esperienza di Terra.

In Liguria vince il centro destra, puntando sulla gestione emergenziale delle opere pubbliche, mirando ad abrogare le  normative  di tutela ambientale, ed alla privatizzazione della sanità.

Il PRC SE ha deciso di appoggiare il candidato presidente Ferruccio Sansa, impegnato fortemente sui temi ambientali, della democrazia partecipativa e della lotta alla criminalità organizzata, decidendo di non presentare nessuna lista.

Certo va analizzato anche il relativo successo della lista Sinistra per Sansa che  con il 2,47 % ha eletto il consigliere uscente Gianni Pastorino, cinque anni fa eletto anche da noi come Rete a Sinistra.

Molto  diversa è la situazione riguardo alle elezioni comunali dove il carattere peculiare del Comune come ente di prossimità più vicino, potenzialmente, ai bisogni ed alla partecipazione delle/dei cittadine/i rende possibili aggregazioni locali politiche e sociali della sinistra alternativa, civica ed ambientalista ed esalta in alcuni casi il ruolo del PRC SE quando è realmente radicato sul territorio.

Mi soffermo, ovviamente, su una disamina dei comuni superiori ai 15000 abitanti, pur sapendo che in molti piccoli comuni abbiamo realizzato risultati importanti ed eletto consigliere e consiglieri comunali . Ci torneremo. E mi scuso anticipatamente di qualche eventuale dimenticanza o refuso nei dati.

In primo luogo voglio evidenziare lo straordinario successo della lista del PRC  SE a Civita Castellana (VT) , guidata come candidato sindaco dal nostro compagno Yuri Cavalieri, che raggiunge il 16,10  % come candidato sindaco, con la lista al 15,71%, eleggendo un secondo consigliere comunale e raddoppiando i voti rispetto alle comunali dello scorso anno, essendo il Comune stato sciolto per la crisi interna alla maggioranza di destra.  La ragione principale di questo successo è il nostro radicamento politico e sociale in una città di antica tradizione operaia ed artigianale coniugato alla presenza di tante/i giovani compagne/i che si impegnano con entusiasmo.

Ci sono poi importanti esperienze in Comuni dove ci presentiamo in coalizioni o liste unitarie civiche ambientaliste e di sinistra alternativa.

A Bollate (MI ) con il 10,90 % viene eletto consigliere  il nostro candidato sindaco Pierluigi Catenacci in una coalizione dove il PRC SE, insieme ai Comunisti Italiani, ottiene il 3,34 %, la lista civica ispirata da tutti i 5 stelle locali ( che a Bollate, infatti, non hanno presentato un’altra lista ) il 3,92 %  ed un ‘altra civica prende il 3,18 % .

A Venaria Reale (TO ) la coalizione, da noi fortemente voluta, di liste  civiche di sinistra ed  ambientaliste, presentata in alternativa alla destra, al centro sinistra ed ai 5 stelle, raggiunge il 18,8 % e la nostra lista Sinistra Civica è al  3,93 % con un nostro contributo determinante di contenuti programmatici e di candidate/i .

A Ceccano ( FR ) la coalizione civica e di sinistra alternativa guidata da Emanuela Piroli, importante figura professionale fuoriuscita dal PD nel 2018, raggiunge il 21,9 % con la candidata sindaco e la nostra lista “Ceccano a sinistra” è al 3,61 %.La coalizione si è presentata in alternativa oltre che alla destra anche al PD ed i 5 stelle.

Ad Eboli (SA ) abbiamo sfidato il trasformismo clientelare  del sindaco uscente, eletto 5 anni fa con il centro destra ed oggi alleato anche con il PD, con una lista unitaria civica, ambientalista e di sinistra alternativa “ La Città del Sele “ guidata da  Donato Santimone, già assessore della  giunta del nostro sindaco Rosania, che ottiene il 15,94 %. Nella lista erano presenti candidate/i del PRC di Sinistra Italiana, di art. 1. Mpd e di dissidenti del PD.

A Rovereto (TN) la candidata sindaco Gloria Canestrini raggiunge il 13,93 % con una coalizione ambientalista, civica e di sinistra, in  alternativa al PD, dove la nostra lista Rinascita Rovereto ottiene un risultato importante con il 4,36 %.

A Cascina (PI ), comune di provenienza della sfidante leghista perdente alle elezioni regionali toscane, la coalizione guidata da Fabio Poli  , composta da 5 stelle e sinistra ambientalista arriva al 7,73 % , con la nostra lista Lavoro sviluppo Ambiente all’ 1,15%.

A  Marigliano (NA ) la lista unitaria di sinistra e civica OXIGENO arriva al 3,04 %  con il candidato Sindaco  Saverio Lo Sapio  al 4,95%. Nella lista Oxigeno  buona affermazione del compagno Paolo Esposito Mocerino, segretario del circolo locale.

A Fermo  la coalizione fra L’ Altra Fermo a Sinistra e 5 stelle guidata da Stefano Fortuna, raggiunge il 3,63 % . La coalizione elettorale  fra questi due soggetti diversi è maturata nella comune  opposizione dei due gruppi  in consiglio comunale guidata nella scorsa consiliatura dal nostro compagno Massimo Rossi.

Ad Avezzano (AQ ) la lista unitaria della sinistra alternativa, ambientalista e civica guidata dal candidato sindaco Nicola Stornelli raggiunge l’ 1,28 %.

A Viareggio (LU ) la lista ” Viareggio a Sinistra“  composta da RIFONDAZIONE COMUNISTA-POTERE AL POPOLO!-PCI-CIVICA    ha raggiunto il 3,25 % con il candidato sindaco nostro compagno Roberto Balatri e  con la lista al 3,08 % .Significativo è stato il ruolo del PRC SE della Versilia nella costruzione  di questa lista unitaria.

Infine è importante osservare i risultati delle liste del Partito della Rifondazione Comunista Sinistra Europea, in alcuni casi presentate insieme al PCI (ex PdCI ) o a Sinistra Anticapitalista, sempre aperte a candidate/i di  movimenti ed associazioni ambientaliste e civiche . Emerge il dato che mediamente queste liste prendono una percentuale un poco  superiore ai voti ottenuti alle ultime elezioni politiche e regionali.

A Vigevano (PV ) la lista PRC raggiunge il 2,20 % con il nostro compagno Roberto Guarchi  candidato a Sindaco, dimostrando radicamento e capacità di interpretare i bisogni delle/delle cittadine e dei cittadini.

A Corsico ( MI ) la lista Corsico Rossa e Solidale, composta da Rifondazione e da una civica, raggiunge il 2,05 % con Maria Ghidorzi candidata a Sindaco.

A Senigallia ( AN ) la lista Senigallia Resistente, composta dal PRC e da una civica  Sinistra Ambientalista, con Rosaria Diamantini candidata Sindaco, ottiene l’ 1,97 % .

A Legnano ( MI ) la lista “ La Sinistra Legnano in Comune “  con Lucia Bertolini candidata Sindaco, raggiunge l’ 1,67 % .

A Cologno Monzese (MI ) la lista Rifondazione Comunista Sinistra Anticapitalista prende l’ 1,09 % .

A Faenza ( RA ) la lista Rifondazione Comunista PCI(ex PdCI ) raggiunge l’ 1,03 % , con Paolo Vigilanti candidato Sindaco.

A Trento la lista del PRC SE guidata dal segretario provinciale Giuliano Pantano come  candidato sindaco raggiunge l’ 1,07 %. Risultato significativo in una realtà difficile per la sinistra antigovernativa e per i comunisti. Questo risultato è frutto di una riconosciuta qualità delle nostre proposte programmatiche ed ha già determinato una crescita del Partito visto il rilievo mediatico in campagna elettorale .

A Mantova la lista del PRC SE raggiunge lo 0,80 %  con il nostro compagno Cesare Battistelli candidato a Sindaco, contribuendo al rafforzamento del Partito.

Infine una riflessione è doverosa sulla nostra esperienza al Comune di Venezia, caratterizzata dalla specificità di una nostra presentazione  nella coalizione di centro sinistra per tentare di contrastare il Sindaco uscente di destra  Brugnaro, decisa a grande maggioranza dalla Federazione di Venezia.

La lista in cui era presente con sue/suoi candidate/i il PRC veneziano, “ Verde Progressista “ raggiunge il 4,93 % ,eleggendo il compagno storico della sinistra alternativa ed ambientalista veneziana Gianfranco Bettin in Comune e riconfermando  l’ elezione di due nostri consiglieri municipali uscenti : Michele De Col a Venezia centro e Luciano Zennaro a Mestre.

Questa lunga disamina dei dati elettorali del 20 e 21 settembre 2020, piena di prime mie valutazioni di cui sono personalmente responsabile, spero possa essere utile al gruppo dirigente locale e nazionale del Partito ed a tutte le compagne ed i compagni iscritte /i per aprire una riflessione politica profonda. Non è un comunicato stampa teso ad edulcorare una sconfitta in molte realtà,  ma  è uno strumento di lavoro per aprire una discussione sincera e pacata.

Vorrei, per concludere, avanzare a titolo personale  due prime possibili linee di riflessioni sui dati elettorali che ho illustrato dettagliatamente.

In primo luogo credo che dobbiamo partire dalla considerazione che la nostra identità come Rifondazione Comunista si esalta e non viene sfumata dalla nostre presenze in coalizioni di sinistra alternativa, civiche ed ambientaliste, se tali coalizioni sono frutto di percorsi non improvvisati verificati nel confronto e nelle lotte territoriali.

Importante è anche mettersi nelle condizioni di poter eleggere sapendo che una qualificata presenza istituzionale, soprattutto nei Comuni, può essere motore di processi  partecipativi e quindi di potenziale crescita del Partito.

In secondo luogo  rifletterei sempre più che la nostra identità sul piano istituzionale come Partito non può essere definita solo in negativo o con eccessive rigidità (es. mai in alleanza con il PD, al di la delle specificità locali, o sempre da soli con il nostro simbolo ecc. ) ma deve essere definita con  uno sforzo di trovare le scelte tattiche più efficaci per salvaguardare e rilanciare una forza comunista autonoma strategicamente.

*Responsabile ufficio elettorale ed Enti Locali della Direzione Nazionale del PRC SE


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