Una nuova sfida davanti a noi

Una nuova sfida davanti a noi

 

Circola, in questi giorni, una bozza redatta dal Dipartimento per la programmazione economica ed il coordinamento della politica economica sui prossimi provvedimenti in materia di contrasto all’epidemia di Covid -19, ne abbiamo preso visione e la giudichiamo lesiva dello stesso dettato costituzionale, soprattutto nella parte dove si ventila la sospensione della clausola relativa alla destinazione del 34% degli investimenti al Sud ed un diverso riparto delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione. Una visione oltremodo miope che non considera che una eventuale penalizzazione delle Regioni più deboli avrebbe inevitabilmente un riflesso negativo su tutto il Paese.

Riteniamo che questa ipotesi iniqua vada subito bloccata e che vada concluso l’iter parlamentare procedendo con un immediato decreto attuativo della cosiddetta “clausola del 34%”, permettendo che si avvii la distribuzione degli stanziamenti in conto capitale delle Amministrazioni Pubbliche in proporzione alla popolazione nelle varie regioni italiane, estendendola alle aziende a partecipazione pubblica, all’interno di un più generale rilancio degli investimenti che tenga conto anche della funzione sociale dell’impresa come previsto dalla nostra Costituzione.

Invece di sottrarre risorse al Sud ci sarebbe necessità che il Parlamento e il Governo portino avanti con determinazione un confronto in sede europea volto a garantire risorse senza creare nuovo debito. Non potremmo accettare, e denunceremmo come gravissimo vulnus costituzionale, una logica di contrapposizione interna alle aree territoriali italiane.

Senza il Mezzogiorno non c’è ripartenza che tenga. Il Sud va concepito come una effettiva risorsa del Paese e non più un luogo marginalizzato, un mercato di solo sfruttamento e consumo.

Del resto, la rimozione degli squilibri economici e infrastrutturali tra le Regioni costituisce la condizione primaria per mettere in sicurezza il carattere unitario e indivisibile della nostra Repubblica, già purtroppo messo in crisi da modifiche costituzionali, col Titolo V quale grimaldello per la richiesta di autonomia differenziata.

Il transito verso la fase2 ci consegna un’ immagine distopica del futuro segnata anche da elementi di odio razziale, di matrice antropologica e biologica. Abbiamo tutti e tutte assistito alle squallide esibizioni televisive di questi giorni, in cui espressioni razziste e suprematiste sono fertile terreno politico per proseguire verso divisioni e una possibile balcanizzazione del Paese. Da qui discende per noi l’urgenza di articolare una proposta per una nuova Questione Meridionale”. Temi come salvaguardia del territorio, inquinamento industriale, riconversione ecologica, valorizzazione delle risorse agricole, smilitarizzazione, lavoro, declinano in modo nuovo il tema della salute, della difesa dell’ambiente, del lavoro/non lavoro, delle migrazioni, il reddito quale risposta al bisogno individuale della persona, configurano una ancora più radicale critica al sistema liberista.

Il conflitto tra capitale e salute ha generato nuove forme di Resistenza, soffocate da scelte securitarie, che han spesso trovato sponda in un’informazione non oggettiva, quando non complice del soffocamento della libertà, come riconosciuto dal Tribunale dei Popoli. Siamo il Sud d’Europa! Quella parte d’Europa che rifiuta il liberismo disumano, fondato sui vincoli economici illiberali e sul soffocamento dei diritti umani delle popolazioni locali, di quell’ area che fa, proprio della sua centralità Mediterranea, della difesa dell’ambiente, dell’accoglienza, dei diritti dei migranti, della cooperazione, della parità dei diritti sanciti dalla nostra Costituzione la propria vocazione e proposta politica, contro conflitti e sfruttamento. Alla luce di questa breve sintesi oggi come ieri, pensiamo che chi non vuol soccombere e far soccombere il Sud sotto il macigno di un potere da sempre nord-centrico sia in Italia che in Europa, ha il compito di riprendere le file di una discussione di cambiamento e di riscatto, un’ impegno di donne ed uomini, protagoniste e protagonisti di lotte in difesa della Terra e dei diritti per il lavoro, impegnati sull’antimafia sociale, accademici, intellettuali, lavoratori, in una sinergia di sapere e di proposta per il cambiamento radicale, che affronti i nodi da sciogliere in ottica gramsciana.

Ci poniamo dunque l’obiettivo di agire nelle contraddizioni delle politiche liberiste, che oggi si condensano drammaticamente nel rapporto Svimez 2019, ove si parla di “eutanasia del Mezzogiorno”, causato dal calo degli investimenti pubblici e del credito e per il drammatico fenomeno migratorio che ha ripreso nuovo vigore vista la mancanza di prospettive, causando una vera emergenza nazionale anche in termini di desertificazione dei territori. Eutanasia colpevolmente prodotta dalla sottrazione di fondi al Sud, a solo vantaggio del Nord, per ben 840 Miliardi di euro, come da rapporto Eurispes 2020, nel solo periodo 2000/2017

Questo Sud così difficile e lacerato può rappresentare, tuttavia, un terreno di sperimentazione politica straordinaria con la messa in discussione delle caratteristiche di fondo del capitalismo contemporaneo. Non si tratta più di ragionare sullo schema, ormai anacronistico, basato sul binomio arretratezza/sviluppo, non c’è un deficit di modernità al Sud; esso risulta segnato, invece, dalla svalorizzazione sociale della ricchezza, la qual cosa è appunto l’altra faccia della valorizzazione produttiva.

Il Mezzogiorno d’Italia necessita di un progetto globale di sviluppo che lo avvicini sempre più fino ad equipararlo agli standard dei servizi e delle infrastrutture presente nella parte più ricca del Paese, al fine di rendere meno gravoso lo sforzo che cittadini ed imprese pure profondono per non restare relegati e marginali nel contesto italiano. Un Piano di Sviluppo che punti a far crescere il lavoro in modo ecosostenibile e che parta da una vera e propria “Carta dei diritti del Sud” che incarni la vocazione di una intera area vasta, che veda nella riconversione e nell’innovazione ambientale, nell’agricoltura, nella cultura e nel turismo settori di crescita ed occupazione.

Costruiamo insieme il nostro futuro, per questi e altri motivi lanciamo come Laboratorio Sud un Assise Meridionale entro il mese di Giugno.

Primi Firmatari

 

Loredana Marino,Resp Mezzogiorno della Rifondazione Comunista,  Natale Cuccurese, pres. del Partito del Sud

 

Alfonso Bertiromo (Medico ISDE), Andrea Balia (Partito del Sud – Campania), Andrea Del Monaco (Giornalista, scrittore, esperto fondi UE), Angelica Perrone (Attivista per i diritti della salute delle donne), Anna Bonforte (ZERO Waste – Sicilia), Antonio Bianco (Comitato Gaetano Salvemini), Antonio Luongo (Partito del Sud – città metropolitana di Napoli), Antonio Mazzeo (Giornalista, attivista diritti umani, pace e disarmo), Antonio Rosato (Partito del Sud – Sudpontino), Bruno Todisco (Avv. Militante politico), Claudia Andreoli (Avv. Attivista CDC), Cosimo Matteucci (Avv. MGA sindacato forense, responsabile Ambulatorio popolare Molfetta), Cristian Iannone (Avv. Militante politico), Eleonora Forenza (Insegnante, militante femminista, già europarlamentare GUE/NGL), Filomena Avagliano (Pres. Associazione Resilienza), Francesca Pesce (Avv. MGA sindacato forense), Francesco Brigati (Operaio – sindacalista FIOM), Francesco Campolongo (Ricercatore precario, attivista politico), Francesco Iannuzzi (Ricercatore precario), Francesco Lupi (Avvocato, militante politico),

Francesco Musumeci (Medico ISDE, militante politico), Franco Ingrillì ( Medico, responsabile Ambulatorio popolare di Palermo), Fulvio Picoco ( Medico psichiatra – resp sanità PRC – Brindisi), Gianni Fabbris( L’Atra Agricoltura), Giorgio Stracquadanio (Blogger), Giosuè Bove (Rivista LEF),

Giovanni Cutolo (Responsabile dei sud del mondo – Partito del SUD), Giovanni Maniscalco (Partito del Sud – Sicilia), Giovanni Russo Spena (accademico costituzionalista, già senatore della Repubblica), Giuseppe Spadafora (Partito del Sud – Calabria), Margaret Cittadino (Presidente Tribunale del malato – Salerno), Marianna Pozzulo (Attivista meridionalista), Mario Pugliese (Funzionario INAIL – Sicilia), Michele dell’Edera (Partito del Sud – Puglia), Mimmo Cosentino (Rifondazione Comunista – Sicilia), Mimmo Lucano (già sindaco di Riace), Nicola Cesaria (Rifondazione Comunista – Puglia), Nicola Sardone (Rifondazione Comunista – Basilicata), Paola Nugnes (Senatrice della Repubblica), Paola Saccomanno (Psicologa, attivista Diritti sociali), Pietro Muratore (Pres. Alab – Sicilia), Pino Scarpelli (Rifondazione Comunista – Calabria), Renato Costa (Medico primario – policlinico di Palermo, CGIL Medici), Rino Malinconico (Rifondazione Comunista – Campania), Roberto Morea (Transform Italia), Roberto Musacchio (già europarlamentare GUE/NGL), Rosa Rinaldi (Segreteria nazionale della Rifondazione Comunista), Rosa Tavella (Militante politica, già consigliera regionale), Rosario Marra (Meridionalista, Rifondazione Comunista – Napoli), Rossella Barberio (Avv. attivista Diritti civili), Salvatore Lucchese (Comitato Gaetano Salvemini), Tano Malannino (Presidente L’Altra agricoltura), Valentina Restaino (Avv. MGA sindacato forense), Vincenzo Ritunnano (AIAB – Agricoltura Basilicata), Vincenzo Vaccaro (Operatore sanitario, sindacalista CGIL)

hanno aderito: Alfio Furnari (pres. Aiab Sicilia), Cinzia Colajani (seg. CDC – Catania), Alessio Grancagnolo (coord. democrazia costituzionale), Tonia Guerra ( coord naz contro ogni Autonomia Differenziata), Gianpiero Meo (GREENPEACE Italia), Raffaele Carotenuto (condigliere comunale – Napoli), Marcella Raiola (comitato contro ogni autonomia differenziata – Napoli), Elena Coccia (consigliera comunale – Napoli)

per adesioni: laboratoriolariscossadelsud@gmail.com

 


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