
Lombardia: Consulta boccia legge leghista antimigranti, incostituzionale come la mancanza di investimenti su case popolari
Pubblicato il 9 mar 2020
Il requisito dei cinque anni di residenza per avere diritto a una casa popolare è irragionevole ingiusto e discriminatorio.
Lo ha stabilito la corte costituzionale bocciando come incostituzionale la legge della regione Lombardia n.16 del 2016 con la quale la giunta leghista di Roberto Maroni negava l’accesso all’edilizia residenziale pubblica a chi non fosse risultato residente nel territorio della Regione da almeno 5 anni.
La Corte, con la sentenza n. 44, evidenzia la totale irragionevolezza e incongruenza di quel requisito con la funzione dell’edilizia residenziale pubblica che è quella di garantire il diritto a un tetto a chi si trova in condizioni di bisogno, sia italiano o straniero.
La sentenza mette a nudo la totale strumentalità e sostanziale arbitrarietà dell’utilizzo da parte della Lega e delle destre delle istituzioni pubbliche per discriminare i migranti in quest’occasione sul diritto alla casa, in altri su quello all’istruzione o alla cura e accreditarsi falsamente come i veri difensori degli Italiani.
Gli obiettivi veri di queste trovate della Lega sono quelli di costruire consenso e alimentare la guerra tra i poveri distogliendoli dalla comune lotta contro un sistema che toglie ai tanti per dare ai pochi.
Il pronunciamento della Consulta dà ragione alle denunce e alle lotte di quanti come Rifondazione Comunista, i movimenti e i sindacati inquilini, in Lombardia, da anni contrastano le politiche delle destre che svendono i beni comuni, dalla sanità, al territorio al patrimonio edilizio ai privati.
Incostituzionale non è solo la legge bocciata ma la mancanza di investimenti sull’edilizia residenziale pubblica che ci colloca agli ultimi posti in Europa.
Come Rifondazione Comunista continueremo con rinnovato vigore la nostra opposizione a questa giunta in difesa dei diritti di tutte e tutti contro tutte le discriminazioni.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Antonello Patta, segretario regionale Lombardia
Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
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