La Rete delle Città In Comune, presenta “mozioni tipo” in sostegno al popolo curdo, contro la repressione di Erdogan

La Rete delle Città In Comune, presenta “mozioni tipo” in sostegno al popolo curdo, contro la repressione di Erdogan

Rete delle Città in Comune

In Turchia ennesimo golpe di Erdogan che destituisce sindaci curdi e arresta centinaia di oppositori. La Rete presenta mozione-tipo per i consigli comunali per contribuire a fermare questa barbarie.

24 agosto. In Turchia siamo di fronte all’ennesimo golpe di Erdogan e dei suoi sostenitori.  Non può che essere così considerato il fatto che il 19 agosto i sindaci curdi HDP delle metropoli curde di Diyarbakir, Mardin e Van, eletti il 31 marzo scorso siano stati destituiti su ordine del Ministero degli Interni turco con accuse false e pretestuose, mentre i rispettivi municipi siano stati circondati dalla polizia e perquisiti. Ma non è tutto, infatti è stata intrapresa dagli organi di sicurezza una vasta operazione contro l’opposizione curda e di sinistra con l’arresto di oltre 400 attivisti, politici e giornalisti. Pertanto le amministrazioni delle più grandi città curde sono state illegittimamente commissariate e al posto dei sindaci eletti sono stati nominati dal governo amministratori coatti, in parte gli stessi già nominati nel 2016, dei quali i sindaci curdi HDP neo-eletti stavano scoprendo e denunciando ruberie, sprechi e corruzione.

La Rete delle città in Comune si è subito attivata per sollecitare la presentazione di ordini del giorno nelle decine di Comuni ove sono presenti consiglieri che ad essa aderiscono, per far sì che le amministrazioni – e le comunità tutte – si attivino per esprimere al Ministro degli Esteri italiano lo sdegno per quanto accaduto, affinché se ne faccia direttamente latore presso le Autorità diplomatiche turche in Italia e consideri l’opportunità di richiamare quanto prima l’Ambasciatore italiano ad Ankara per consultazioni; per invitare il Ministro stesso ad attivarsi presso tutte le Organizzazioni internazionali di cui si ritiene indispensabile l’immediato coinvolgimento, quali le Nazioni Unite, il Consiglio d’Europa e l’Unione Europea; per esprimere ai Sindaci curdi rimossi la personale vicinanza delle comunità locali italiane, nonché per intraprendere immediatamente l’iter per il gemellaggio delle città italiane coinvolte con quelle curde di Diyarbakir, Mardin e Van. Con estremo tempismo un ordine del giorno in questa direzione è stato presentato a Firenze dai consiglieri comunali di “Sinistra progetto comune” e altri sono in procinto di essere presentati. La torsione autoritaria in Turchia, paese che richiede l’ingresso fra i membri UE e a cui la stessa UE ha dato miliardi di euro per fermare (a qualunque costo…) i migranti che tentavano di arrivare per quella via in Europa, non può essere tollerata, se in primis la UE e l’Italia si vogliono considerare ancora terre di civiltà. Non far nulla sarebbe (l’ennesimo) evento che dice il contrario. Dalle città può arrivare (e siamo certi arriverà) un segnale forte e assai diverso.

Quello che segue è un modello di Ordine del giorno in materia

Oggetto: ordine del giorno su “diciamo NO AL GOLPE DI ERDOGAN!”

Il Consiglio Comunale di…..

PRESO ATTO che:

  • il 19 agosto i sindaci HDP delle metropoli curde di Diyarbakir, Mardin e Van, eletti il 31 marzo scorso rispettivamente con il 63, 56 e 53 percento dei voti sono stati destituiti su ordine del Ministero degli Interni turco con accuse false e pretestuose, mentre i rispettivi municipi sono stati circondati dalla polizia e perquisiti;

  • nel frattempo è stata intrapresa dagli organi di sicurezza una vasta operazione contro l’opposizione curda e di sinistra con l’arresto di oltre 400 attivisti, politici e giornalisti;

  • pertanto le amministrazioni delle più grandi città curde sono state illegittimamente commissariate e al posto dei sindaci eletti sono stati nominati dal governo amministratori coatti, in parte gli stessi già nominati nel 2016 dei quali i sindaci HDP neo-eletti stavano scoprendo e denunciando ruberie, sprechi e corruzione;

DENUNCIATO pertanto che:

  • le misure adottate dal governo turco sono un nuovo ulteriore “golpe” politico;

  • vengono sistematicamente usurpati diritti e libertà, mentre vengono prese decisioni da parte del governo che con la democrazia non hanno niente a che vedere;

  • lo stesso governo turco non ha più alcuna legittimazione democratica, quando per la coalizione AKP/MHP è diventata condizione normale contravvenire alla volontà popolare e modificare con la violenza risultati elettorali sgraditi e incarcerare tutte e tutti coloro che si oppongono al regime ormai palesemente dittatoriale della coalizione AKP/MHP;

EVIDENZIATO che questo attacco non è rivolto solo contro il popolo curdo, ma contro tutte le forze democratiche della Turchia e che, nonostante la violenta repressione poliziesca, in tutte le città delle zone curde della Turchia non si fermano le proteste;

PRESO ATTO delle prese di posizione di netta condanna dell’ennesima azione punitiva di Erdogan contro i suoi oppositori, venute da posizioni politiche europee diverse, ma unite nella comune difesa dei valori democratici, viepiù quando siano violati così impunemente e sfacciatamente in un paese il cui governo avrebbe anche candidato ad entrare nell’Unione Europea;

PRESO ATTO altresì di come l’UE abbia ribadito il suo appello per l’urgente ripresa di un processo politico credibile per raggiungere una soluzione pacifica e sostenibile, mentre Maja Kocijancic, portavoce per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza / Politiche Europee di Vicinato e Negoziati per l’Allargamento (EEAS), ha già rilasciato una dichiarazione sulla sospensione di sindaci eletti e l’arresto di centina di persone nella regione curda delle Turchia;

IMPEGNA IL SINDACO PERSONALMENTE

Ad esprimere al Ministro degli Esteri italiano lo sdegno di questa assise democratica per i fatti intollerabili di cui in premessa, affinché se ne faccia personalmente latore presso le Autorità diplomatiche turche in Italia e consideri l’opportunità di richiamare quanto prima l’Ambasciatore italiano ad Ankara per consultazioni;

Ad invitare il Ministro medesimo a trasmettere il presente atto a tutte le Organizzazioni internazionali di cui si ritiene indispensabile l’immediato coinvolgimento, quali le Nazioni Unite, il Consiglio d’Europa e l’Unione Europea;

Ad esprimere ai Sindaci curdi rimossi la personale vicinanza dei membri di questo Consiglio comunale e della Città tutta;

Ad intraprendere immediatamente l’iter per il gemellaggio della Città di …..con le Città curde di Diyarbakir, Mardin e Van, a dimostrazione della vicinanza della comunità …..alle comunità curde oppresse

I Consiglieri…..


Sostieni il Partito con una



 
Appuntamenti

PRIVACY







o tramite bonifico sul cc intestato al PRC-SE al seguente IBAN: IT74E0501803200000011715208 presso Banca Etica.