Brodo Primordiale, o soggetto politico? Chi difenderà il Sud?

Comitato Gaetano Salvemini

Siamo alla stretta finale: la banda del buco, gli estrattori di risorse finanziare dirottate verso il Nord, stanno per completare l’opera, basterà rompere il diaframma e si manderà in frantumi il simulacro dell’Unità e della coesione Nazionale. L’Italia esisterà solo sulla cartina geografica, un territorio dilaniato da lotte fra territori dove ognuno pretenderà il posto al sole, i più ricchi al Nord godranno di migliori servizi mentre il Mezzogiorno e la sua popolazione perderà il diritto di cittadinanza.

Questo processo è ben avviato ed il trasferimento delle 23 materie indicate nell’art. 116 della Costituzione alle Regioni Veneto e Lombardia, qualcuna in meno quelle richieste dall’Emilia Romagna, svuoterà la potestà Statale centrale del potere di regolare in modo uniforme e, senza discriminazioni, i diritti di cittadinanza. Le strutture fondamentali e vitali dell’ex Stato Unitario quali l’Istruzione, la Sanità, l’energia, le autostrade, le strade ferrate, gli aeroporti, i porti, i beni artistici, la tutela dell’ambiente, saranno disciplinate in modo indipendente dalle dette Regioni e ognuna legifererà, senza una regia generale che tenga conto dell’interesse e bisogni della comunità italiana. Un mostro giuridico generato da una classe politica, capeggiata dai D’Alema e “Company” che, nel 2001, riformò il Titolo V° della Costituzione e regalò alla Lega Nord i “ferri” per vivisezionale lo Stato italiano. Fu pura miopia, non colsero gli aspetti generali della questione ma si limitarono a governare il contingente, senza valutare gli effetti che la riforma avrebbe avuto sugli equilibri politici futuri.

Oggi non bastano le dichiarazioni di Di Maio “la riforma sarà solidale, non dividerò l’Italia” per fermare il frantuma Italia. Le sue dichiarazioni sono aria fritta considerando che nel Contratto di Governo, al punto 20 è prevista l’attuazione dei progetti presentati dal Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.  Le sue parole sono pari a zero se non si tiene conto della specificità del Mezzogiorno e dell’insoluta Questione Meridionale, mai affrontata e ritenuta un affare dei Meridionali, considerati da Zaia Presidente del Veneto “fannulloni e cialtroni, razza geneticamente inferiore”.

Nessuno oggi punta sull’Italia Unita, nessuno pone al centro la disparità esistente tra le due Italia, nessuno riparla della Questione Meridionale. I dati forniti dallo Svimez sono terrificanti e sono raccontati dal “Quotidiano del Sud”. Numeri da brivido che schematizzano l’estrazione delle risorse finanziarie ed umane attuata dalla banda del Nord, con il furto e la destrezza della mano lesta, nei confronti del Mezzogiorno condannato a diventare uno deserto abitato da anziani. Nessun Partito in parlamento lancia l’allarme sul progetto che cristallizzerà definitivamente le differenze strutturali, sociali ed economiche tra il Nord ed il Mezzogiorno.

Nessuno difende il Sud.

È pur vero che negli ultimi nove mesi tante cose sono cambiate.

Sono nati vari Comitati, come il Gaetano Salvemini di cui faccio parte, si parla apertamente della Questione Meridionale e della iniqua e discriminatoria politica condotta contro il Sud. Molte persone comuni e personalità di spicco della cultura, l’Università Federico II° di Napoli, parte della Confindustria, i Sindacati sono scesi in campo per gridare il “NO” al frantuma Italia. Le contraddizioni sono esplose nei Partiti quali il M5S, nel PD, in Forza Italia e, forse, nella stessa Lega. Pur avendo fatto passi da gigante sul tema dirompente dell’Autonomia Regionale Differenziata, bisogna porsi la domanda: chi difenderà il Sud?

Oggi non vi è risposta.

Il frammentato ed inorganico fronte-contro, il Regionalismo Differenziato, nato in questi mesi, è un brodo primordiale che non sa ancora di essere, in potenza, un soggetto politico che potrà rappresentare i bisogni di 20 milioni di cittadini italiani, rimettendo al centro la Questione Meridionale. Non preconizzo la nascita di una Lega Sud o di un partito neo-borbonico, ma di un soggetto democratico che ridia voce all’Unità ed alla coesione Nazionale ed attui integralmente il dettato Costituzione. Un interlocutore politico forte e rappresentativo degli interessi del Mezzogiorno che contrasti il programma iniquo, discriminatorio e sperequato messo in campo dalla Lega Nord e dai suoi sodali.

Diversamente assisteremo alla lenta agonia di uno Stato, ex unitario, svuotato con maestria dall’interno di qualsiasi principio di solidarietà, collante essenziale a preservare la Coesione e l’Unità Nazionale.

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