Ballottaggi: nessuno canti vittoria

Ballottaggi: nessuno canti vittoria

Raffaele Tecce*

Prime valutazioni sui risultati dei ballottaggi: nessuno canti vittoria e si prenda atto che si deve ripartire dai bisogni e dai conflitti sociali locali. 

I risultati dei ballottaggi tenutisi ieri in circa 190 comuni superiori ai 15000 abitanti, dei quali 15 capoluoghi di provincia, al di la del solito balletto di cifre per il quale tutte le maggiori forze politiche(centro destra a trazione leghista, PD e lo stesso M5S) trovano ragioni per dichiararsi vincitori o soddisfatti, dimostrano, invece, a mio avviso, la necessità di un analisi che parta, Comune per Comune, dai bisogni e dalle contraddizioni  sociali prodotti dalla crisi ed un analisi differenziata.

Non ha senso, infatti citare i numeri delle vittorie nei capoluoghi (7 al Centro destra, 6 al Centro sinistra, uno ai 5 stelle -Campobasso- ed uno ad una civica frutto di una divisione interna al PD come Avellino) senza guardare i dati di partenza e le comparazioni con i precedenti risultati comunali, politici ed Europei che, in particolare  al primo turno, evidenziano una divaricazione fra risultati politici e bisogni delle/dei cittadine/i che si esprimono localmente.

Non è vero, insomma che nei ballottaggi la destra a trazione leghista dilaga ovunque anche nelle zone storicamente rosse (una cosa è il risultato, ad es. di Ferrara una cosa è Reggio Emilia, una cosa è Piombino una cosa sono Prato e Livorno, una cosa è Foligno una cosa è Gubbio ecc., solo per stare ad alcune situazioni emblematiche e non esaustive ) e non è neanche vero in assoluto, guardando i dati, che il PD inverta a livello generale ed uniforme la tendenza alla perdita di voti del suo elettorato storico.

In questo quadro, sommariamente accennato, va segnalato positivamente il risultato a Potenza delle liste di sinistra alternativa e civiche “Basilicata Possibile”  guidate dal candidato Sindaco Valerio Tramutoli, arrivato al ballottaggio con una coalizione autonoma dal PD che non si afferma per soli 200 voti di distanza dal centro destra (16248 voti alla destra e 16048 a Tramutoli) passando in pochi mesi, nella città di Potenza dal 8,7 %  alle Regionali del marzo scorso al 49,7 al ballottaggio.

Lavoreremo, nei prossimi giorni,  ad approfondire l’ analisi dei mutamenti dalla composizione sociale e di classe , Comune per Comune, che sta dietro i risultati elettorali del primo e secondo turno, e pubblicheremo in questo sito le riflessioni delle liste civiche e di sinistra alternative al PD e dei nostri circoli e federazioni.

Pur in un quadro complessivamente negativo per il PRC SE, fortemente condizionato dal risultato deludente della lista “la Sinistra” alle elezioni europee del 26 maggio scorso, ai fini di un nostro giudizio politico su questa tornata di elezioni comunali resta importante il dato segnalato dopo il primo turno e cioè che  le liste civiche e di sinistra ottengono risultati importanti solo dove sono espressione di conflitti e di battaglie locali, costruite con la partecipazione dei cittadini e con candidati credibili.

Dove si affermano queste liste il M5S ha segnato un’ulteriore difficoltà. E’ un indicazione su come costruire dal basso una nuova soggettività civica e di sinistra confederata.

Ovviamente non si tratta di un quadro uniforme perché va tenuto conto che in molti comuni non eravamo presenti e in tanti non ci sono risultati di eguale valore sia per liste unitarie e civiche che per quelle di Partito. Il contesto locale e il radicamento contano, però quello che ci interessa sottolineare è che la sinistra in questo paese non è scomparsa.

*Responsabile   Enti Locali della segreteria nazionale PRC SE


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