E gli ultimi saranno i rom

E gli ultimi saranno i rom

di Stefano Galieni –

Non è una “guerra fra poveri” ma un atto di sopraffazione contro una popolazione intera che porta con se un marchio infame. Se, per l’ennesima volta si impedisce ad una famiglia che ha il solo “vizio originario” di essere rom, di ottenere il legittimo diritto ad una casa, come è accaduto ieri a Casal Bruciato, periferia est di Roma, una sinistra degna di questo nome deve interrogarsi. Se la violenza contro legittimi assegnatari di uno dei pochi alloggi popolari messi a disposizione da una città assente deve essere negata da mano criminali e razziste che soffiano sul vento di un odio violento con cui si tiene sotto sequestro un nucleo familiare, si minaccia impunemente di stupro e di impiccagione, c’è qualcosa di molto profondo da affrontare. È disponibile una vera sinistra ad accettare che l’emergenza abitativa frutto di scelte speculative ricada sempre sui più vulnerabili? È disponibile a subire questa condizione in nome di uno squallido ” prima gli italiani”? Accetta il fatto che sia una appartenenza culturale a determinare il diritto ad una vita decente? Se lo è non è una vera sinistra. La sinistra per cui ci spendiamo è quella capace di far si che lo Stato vigili sul rispetto dei diritti acquisiti, che definisca le priorità in base ai bisogni. La nostra sinistra non divide fra rom e italiani ma fra sfruttati e sfruttatori. Per la nostra Sinistra il diritto alla casa va garantito a tutte e tutti e soddisfarlo deve essere il dovere basilare di chi governa un paese. E da ultimo, se i fascisti, peraltro illeciti occupanti di uno stabile enorme nel centro di Roma, fanno il loro sporco lavoro fomentando le peggiori paure, che fine ha fatto il ministro sempre in divisa che dovrebbe garantire per tutte/i la legalità? È forse impegnato a presentare il libro a lui dedicato edito da una casa editrice vicina agli stessi fascisti del terzo millennio? Rifondazione Comunista è al fianco di tutte/i coloro a cui non è garantito il diritto all’abitare è solidale con la famiglia offesa e con i movimenti che, difendendola, fanno sapere al paese che esiste un’altra Roma, meticcia, solidale e profondamente antifascista.


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