1 maggio a Torino: no alla repressione

1 maggio a Torino: no alla repressione

Torino – Locatelli (Prc-Se): dopo l’ennesimo 1° maggio di repressione rispondere con la lotta e la partecipazione

“Ogni anno che passa, a Torino, è sempre peggio. Non solo per le manganellate che vengono propinate in abbondanza il 1° maggio nei confronti chi manifesta con le bandiere No Tav” dichiara Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc-Se di Torino. . “Manganellate del tutto ingiustificate-  prosegue ancora Locatelli – al sol scopo di impedire che ci sia qualsiasi forma di contaminazione con le istanze di movimento che giustamente contesta, e noi con loro, un modello economico distruttivo di lavoro e di ambiente. Come se il 1° maggio fosse di proprietà di qualcuno e non una giornata di festa e di lotta di tutte e tutti. La repressione a Torino, città impoverita e piena di contraddizioni, è diventato un fatto di “normalità” non da oggi e non solo contro il movimento No Tav, ma contro manifestazioni studentesche, antifasciste, giovanili, di movimento. La repressione come negazione delle istanze di cambiamento.

Il fatto è che siamo in presenza di una intera classe politica e di governo morente che pensa di preservare il proprio potere ricorrendo alle manieri forti. Nell’esprimere ferma riprovazione per i fatti del 1° maggio e solidarietà ai manifestanti che sono stati colpiti dalle forze dell’ordine, tra questi l’avvocato Gianluca Vitale, come Rifondazione Comunista ci sentiamo impegnati ad allargare tutte le forme di partecipazione, mobilitazione, lotta sociale contro un sistema di potere affaristico che va messo in discussione e contestato per le sue scelte politiche di impoverimento sociale, di spoliazione dei diritti del lavoro, di distruzione ambientale. A farlo insieme a tutte le realtà sociali e di movimento.

Torino, 2 maggio 2019

Torino – Ferrero (la Sinistra): basta repressione, il primo maggio è delle lavoratrici e dei lavoratori

“La piazza del primo maggio è delle lavoratrici e dei lavoratori, non è la Questura che può decidere, manu militari, chi può manifestare o meno in base alle opinioni che vengono espresse dai diversi spezzoni di corteo”, così Paolo Ferrero, vicepresidente del Partito della Sinistra Europea  al termine del corteo del primo maggio a Torino. Per Ferrero “si è ripetuto anche quest’anno un comportamento increscioso da parte delle forze di polizia con le cariche rivolte contro il movimento No Tav. Cariche del tutto ingiustificate, motivate solo dalla volontà di dividere in due il corteo tra buoni e cattivi. Una divisione che rifiutiamo con forza. La lotta contro il Tav è la lotta contro il partito trasversale degli affari, contro la distruzione ambientale, per l’affermazione di una prospettiva di lavoro pulito, dignitoso, ecocompatibile. Basta con la repressione di un movimento che rappresenta un riferimento e una speranza non solo per la Valsusa ma per l’insieme del nostro Paese”.

Torino, 1 maggio 2019


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