Per Graziano Fracassi

Dino Greco -

Questa notte è morto Graziano Fracassi.

Un male inesorabile se l’è portato via in pochissimo tempo.

Graziano ha affrontato il calvario della malattia con una dignità che è stata il tratto costante di tutta la sua vita.

Una vita piena, militante, nelle file di Democrazia proletaria, quindi in Rifondazione comunista, di cui ha ricoperto anche il ruolo di segretario, poi nella Cgil, prima nella Funzione pubblica e poi, per otto anni, nella segreteria della Camera del lavoro.

A fine mandato era tornato a lavorare all’Inps, dove era stato nominato presidente del Comitato Provinciale in rappresentanza della Cgil.

Quanti e quante l’hanno conosciuto hanno potuto apprezzare l’impegno e la passione di Graziano, uniti ad una non comune lucidità che gli hanno fatto meritare il riconoscimento e la stima di tutti, ovunque egli abbia lavorato.

Quando, recentemente, sono andato a trovarlo, già profondamente debilitato dalla malattia, abbiamo ripercorso gli anni intensissimi del nostro sodalizio politico e umano, le tante battaglie condotte, i successi, le gioie, le soddisfazioni ed anche le delusioni e le amarezze vissute.

Nel lasciarci, con un abbraccio mi disse: “Beh, qualcosa di buono abbiamo pure combinato”. Sembrava un commiato, senza solennità e senza tristezza.

Graziano ha dato tutto di sé, finché ha potuto. Perciò, ora che se n’è andato, al dolore si sovrappone il ricordo di una vita degna.

L’abbraccio più affettuoso a Luisa, che gli ha voluto tanto bene.

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