Filippine: ennesimo omicidio contro la pace

Filippine: ennesimo omicidio contro la pace

Il 30 gennaio alle 2 del mattino il compagno Randy Felix P.Malayao del Fronte Nazionale Democratico delle Filippine (NDFP) è stato ucciso da un sicario del regime di Duterte salito, durante una sosta, sul bus su cui viaggiava. Il sicario lo ha sorpreso nel sonno e gli ha sparato.

Malayo é stato attivista del movimento studentesco, poi giornalista e militante politico. Era stato sequestrato e torturato sotto il regime di Gloria M. Arroyo, passando più di quattro anni in carcere prima di essere assolto da tutte le accuse e liberato.

Nel gennaio 2017 aveva fatto parte della delegazione del NDFP venuta a Roma per le trattative di pace con il neo presidente Rodrigo Duterte (nel silenzio vergognoso dei media italiani) trattative patrocinate dal governo norvegese. Negli ultimi mesi si spostava nel Paese per sostenere iniziative per la pace.

Dopo 50 anni di sanguinoso conflitto armato causato dalle enormi ingiustizie sociali, la vittoria nel maggio 2016 di Rodrigo Duterte, aveva fatto sperare in una pace giusta, dato che non era espressione diretta dei potentati familiari che hanno in mano le Filippine. Si aprì così il negoziato tra governo e guerriglia.

Le delegazioni avevano fatto consistenti progressi su temi importantissimi come la riforma agraria, in un Paese dove spadroneggiano latifondisti, multinazionali agrarie e minerarie. Ma approfittando di alcuni attentati terroristi a mano di militanti islamici a Mindanao, Duterte prima impose la legge marziale e poi, il 23 novembre 2017, decise di porre fine alle trattative di pace.

Da allora il “terrorismo di Stato” ha colpito migliaia di dirigenti sociali, politici e religiosi, e la “lotta alla droga” si è tradotta in esecuzioni sommarie di tossico-dipendenti e piccoli spacciatori, mentre i “pesci grossi” del narco-traffico vivono indisturbati.

L’ultimo omicidio di un dirigente politico, in ordine di tempo, è stato quello di Randy Felix P.Malayao.

Il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea ribadisce la necessità di riaprire le trattative di pace a cui può e deve contribuire la UE, invece di attizzare la guerra nei diversi continenti.

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA – SINISTRA EUROPEA

Roma 5-2-2016


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