Diritti per le persone, regole per le multinazionali

Diritti per le persone, regole per le multinazionali

di Rosa Rinaldi*

Il 22 gennaio a Davos le principali corporations e gruppi multinazionali si incontreranno per il World economic forum, in cui, come ogni anno, detteranno le proprie priorità economiche e politiche a rappresentanti istituzionali di tutto il mondo, Europa e Italia comprese.

Da oltre venti anni, il mondo è preda di una crisi sistemica – ambientale, sociale, economica –dalla quale non accenna a uscire proprio perché le forti pressioni degli interessi corporativi non consentono ai rappresentanti eletti di fare ciò che è giusto per le proprie cittadine e i Paesi.

Alcuni degli strumenti più potenti per impedire alle istituzioni nazionali di mettere i diritti dei propri cittadini al primo posto rispetto ai soliti interessi sono le penali e le clausole arbitrali (ISDS, ICS) inserite nella maggior parte dei trattati commerciali e negli accordi relativi agli investimenti.

ISDS, ICS e simili clausole capestro, come abbiamo visto anche in Italia in recenti casi di cronaca, rappresentano, spesso, il pretesto a dissuadere i Governi dal fare la cosa più giusta per i propri Paesi richiamando la minaccia di penali e ritorsioni commerciali ed economiche che attaccano le già precarie risorse pubbliche.

Per questo proprio a Davos decine di associazioni, organizzazioni politiche, (il PRC tra queste) della società civile e sindacati che in questi anni hanno lottato per la promozione dei diritti umani e dell’ambiente e contro trattati dannosi come TTIP e CETA si uniscono e lanciano una nuova campagna e una raccolta firme in tutta Europa per ottenere, con milioni di firme, dai nostri Governi e dall’Europa entro il 2019 lo stralcio delle clausole arbitrali da tutti gli accordi in vigore e in trattativa e l’approvazione del Trattato Onu su Corporations e diritti Umani, attualmente all’esame delle Nazioni Unite, che protegga allo stesso modo e con efficacia i diritti delle persone e dell’ambiente lungo le filiere di attività dei grandi gruppi che attraversano ormai decine di Paesi e diversi sistemi legislativi.

Il Parlamento europeo è chiamato a breve a dimostrare il suo impegno in questa direzione: il 12 Febbraio, infatti, sarà chiamato a votare il nuovo trattato per la liberalizzazione degli investimenti tra Europa e Singapore che contiene un arbitrato. Ne chiediamo, all’unisono, da tutti i Paesi coinvolti, la bocciatura! Rinunciare agli arbitrati è necessario, e possibile e lo dimostra la nuova versione del NAFTA, che regola l’area di libero scambio tra Usa, Canada e Messico, da cui l’arbitrato è strato stralciato persino da Donald Trump su richiesta canadese perché, come ha spiegato la stesso ministro degli Esteri canadese Chrystia Freeland, impediva al loro governo di “mettere gli interessi dei cittadini al di sopra di quelli corporativi”. Inoltre, è ancora pendente il pronunciamento della Corte Europea di Giustizia, atteso entro l’anno, sulla compatibilità tra l’arbitrato contenuto nell’accordo Ue-Canada CETA con i Trattati fondativi europei.

Invitiamo tutte le nostre strutture, a diffondere e a far aderire alla petizione “Diritti per le persone, regole per le multinazionali” sul sito della Campagna Stop-TTIP di cui Rifondazione Comunista è parte: stopttipitalia@gmail.com.

Di seguito il testo della petizione cui aderire:

 

Dichiarazione europea

Diritti per le persone, regole per le multinazionali

Siamo un’alleanza di organizzazioni, sindacati e movimenti sociali europei, mobilitati per ottenere regole che rendano le multinazionali responsabili delle proprie azioni e contro il meccanismo di composizione delle dispute tra Stati e Investitori – ISDS, vero sistema giudiziario parallelo e ingiusto al loro servizio

Noi crediamo che l’ISDS sia una minaccia globale. Danneggia la democrazia, i diritti umani, la certezza del diritto, le tutele ambientali, la salute, l’equità tra i generi, i servizi pubblici come i diritti del lavoro e dei consumatori.

Noi crediamo che l’attuale sistema che attribuisce dei privilegi alle multinazionali vada abolito per porre fine alla loro impunità anteponendo i diritti delle persone e del pianeta

Invece di questi diritti VIP per le multinazionali, abbiamo bisogno di un trattato legalmente vincolante delle Nazioni Unite su Corporations e Diritti Umani, come di nuove legislazioni europee e nazionali per far sì che le imprese rispondano legalmente delle proprie azioni e le persone e le comunità colpite dai loro abusi possano accedere con certezza alla giustizia.

Insieme sosteniamo un mondo unito dalla solidarietà, in cui la diversità è forza. Per questo ci opponiamo a tutte le forme di razzismo, di discriminazione e di risentimento nazionale. L’adesione di alcune organizzazioni può essere respinta se viola i nostri valori.

Le associazioni e i comitati possono aderire scrivendo a: stopttipitalia@gmail.com

 

Testo della petizione, cui si potrà aderire online dal sito della campagna Stop TTIP Italia

Al presidente della Commissione europea, alla presidenza del Consiglio UE, ai rappresentanti dei Paesi membri e ai Membri del Parlamento europeo.

 

Gli attuali accordi commerciali e per gli investimenti attribuiscono alle imprese multinazionali e alle corporations ampi diritti speciali e un sistema giudiziario parallelo per garantirli.

Chiediamo all’Unione europea e agli Stati membri di mettere fine a questi privilegi cancellandoli dagli accordi commerciali e sugli investimenti che li prevedono, e di non concludere più nel futuro accordi simili.

Chiediamo inoltre all’Unione europea e agli Stati membri di sostenere l’approvazione di un trattato vincolante delle Nazioni Unite che renda le imprese multinazionali e le corporations responsabili per le eventuali violazioni dei diritti umani, e di mettere fine alla loro impunità.

L’Unione europea e i suoi Membri devono prevedere nelle proprie normative l’obbligo per multinazionali e corporations di rispettare i diritti umani e l’ambiente nel corso di tutte le loro attività nel mondo.

Le persone colpite da violazioni dei diritti umani compiute da multinazionali e corporations dalle devono poter avere giustizia.

*Segreteria Nazionale PRC-S.E.


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