Noi vogliamo restare in Italia: “arrestate” pure le parole…

Stefano Galieni -

“Noi vogliamo restare in Italia”..con queste parole un comitato di richiedenti asilo e rifugiati, nato in varie città sulla spinta del suicidio di un loro compagno, ha chiesto oggi di poter incontrare i parlamentari che si oppongono al Dl Salvini.
Ed erano in piazza Montecitorio stamattina, in attesa di entrare in aula, per farsi una foto di gruppo, con uno striscione per niente offensivo. Lo striscione è stato acquisito dalla polizia che ha proceduto ad identificare il dirigente dell’Arci Filippo Miraglia che si è assunto la responsabilità del materiale esposto. Il testo è ad oggi trattenuto in commissariato per verificare se sussistano ipotesi di reato legate ad una “manifestazione non autorizzata”. Nell’esprimere solidarietà a Filippo Miraglia, Rifondazione Comunista denuncia l’ennesima dimostrazione di come un decreto incostituzionale, che diventerà legge all’inizio della prossima settimana a colpi di fiducia, richiamiamo alla necessità di mantenere alto il livello di mobilitazione a partire dal presidio che si terrà a Roma il 27 novembre e ai due cortei che si terranno a Milano e a Roma il primo dicembre prossimo. Il parlamento ha esaurito ogni spinta, ora serve la piazza.

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