Torna l’asse Italia-Germania nella sporca guerra contro i migranti. Accordo reazionario ed inutile

Torna l’asse Italia-Germania nella sporca guerra contro i migranti. Accordo reazionario ed inutile

“ASSE DEI VOLENTEROSI” – PRC: “TORNA L’ASSE ITALIA-GERMANIA NELLA SPORCA GUERRA CONTRO I MIGRANTI”.

“Sono parole che rimandano a tempi cupi quelle riecheggiate ad Innsbruck nel siglare l’accordo fra i ministri dell’Interno di Germania, Austria e Italia, per bloccare l’arrivo di migranti – dichiara Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea – . Lo hanno chiamato “asse dei volenterosi”, augurandosi che questo rappresenti in embrione un esempio che spinga l’intera UE a collaborare per fermare la presunta ed inesistente invasione, raccordandosi con il sedicente governo libico di Serra. Un accordo da condannare senza appello perché reazionario ed inutile. Reazionario perché pone le basi per una alleanza fra populisti xenofobi che hanno trovato un ottimo ennesimo capro espiatorio in chi fugge dalla Libia. Inutile perché da quell’inferno si continuerà a fuggire e a morire nel tentativo di farlo e perché coloro che riusciranno, nonostante Toninelli e Salvini, a mettersi in salvo in Italia non avranno mai la possibilità di arrivare negli altri due paesi “dell’Asse”. Per l’Italia si tratta di una mossa autolesionista persino dal punto di vista xenofobo, visto che continueranno a rimanere bloccati in Italia migranti che andrebbero volentieri in nord-Europa. L’Italia è il paese che più ci rimette dall’accordo ma Salvini conta di rifarsi sui disgraziati che tentano di arrivare da Africa.
L’Unione Europea deve, secondo Rifondazione Comunista e la Sinistra Europea, rispondere in maniera alternativa a questi populismi. Garantire corridoi umanitari nei paesi UE, abrogare il Regolamento Dublino, e rendere possibili ingressi regolari, sostenendo nel contempo i tentativi di fuoriuscita dalla crisi dei paesi africani: è la sola soluzione possibile e auspicabile. Per chi fugge ma anche per i cittadini e le cittadine europei. L’Italia dovrebbe chiedere di aprire le frontiere di un continente ricco con 510 milioni di abitanti che può benissimo gestire flussi regolari e controllati”.

12 luglio 2018


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