DIBATTITO / La nostra casa si chiama Prc ma PaP è un importante punto di partenza

Maurizio Natale
Sento dire che questo governo va spedito, che è riuscito a far cambiare la politica europea sui migranti. Salvini più che il ministro degli interni si impegna quotidianamente a fare dichiarazioni che con il suo ruolo non hanno nulla a che fare.
Di Maio vorrebbe tenere un basso profilo e ci riesce benissimo perché fino ad oggi ha portato acqua al mulino leghista. E  Conte? Lui dovrebbe essere il presidente del consiglio, ma in pochi se ne sono accorti.
Intanto la situazione reale del paese viene totalmente ignorata da questi cialtroni professionisti, perché sono troppo impegnati a giocare a battaglia navale nel Mediterraneo per difendere i “sacri confini” da una improbabile invasione di stranieri, visto che i dati sugli sbarchi dicono esattamente il contrario.
E che questo cinico gioco sia fatto sulla pelle di poveri disperati sembra interessare poco anche a molti nostri connazionali che si sentono autorizzati a dire atrocità terribili.
Ovviamente è vietato parlare di legge Fornero, Jobs Act, salario minimo garantito, sanità pubblica, scuola, disoccupazione e chi vuole aggiungere qualcosa è libero di farlo.
Dopo i primi tragicomici giorni di questo vergognoso governo, mi sembra ovvio che le contraddizioni, in seno a questa improbabile alleanza, comincino a fare capolino ed è qui che la nostra proposta di una società alternativa, più giusta e sostanzialmente anticapitalista deve essere rilanciata con forza e convinzione nelle piazze tra chi lavora in condizioni difficili, o chi il lavoro non ce l’ha.
I dati diffusi sulla povertà nel nostro paese sono il risultato delle politiche liberiste targate PD e che questa coalizione potrà solo peggiorare.
Non possiamo più aspettare, dobbiamo, con tutta la forza delle nostre ragioni,  ricompattare quel blocco sociale che abbiamo abbandonato da troppo tempo.
Rifondazione Comunista, pur con tutti i suoi limiti e debolezze, sta lavorando per riconquistare la fiducia persa, a causa di evidenti errori nostri e di un contesto storico a noi non favorevole.
Il percorso di Potere al Popolo, nel quale ci troviamo impegnati insieme ad altre realtà deve essere per noi un punto di partenza e di crescita. Ovviamente non dimenticando che il Prc è e sarà sempre la nostra casa. Sono certo  che per PaP sia una vera fortuna avere al suo interno un partito ancora radicato sui territori e strutturato come Rifondazione.
Sono altrettanto convinto che PaP sia per il nostro partito un percorso inevitabile e positivo. Questa esperienza deve evitare di chiudersi in se stessa , anzi sarà necessario trovare compagni di viaggio nuovi. Il perimetro certamente deve avere dei confini entro i quali non è possibile pensare a realtà come LeU o chi ancora pensa che il centrosinistra abbia un futuro.
Quindi si vada avanti nel rispetto reciproco e con chiarezza. Abbiamo un’occasione da non sprecare, afferiamola ed avremo un paese migliore.

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