Migranti – Acerbo (Prc): «L’opposizione fa bene a Minniti. Persino uno skinhead come lui stoppa Salvini»

Migranti – Acerbo (Prc): «L’opposizione fa bene a Minniti. Persino uno skinhead come lui stoppa Salvini»

COMUNICATO STAMPA
Migranti – Acerbo (Prc): «L’opposizione fa bene a Minniti. Persino uno skinhead come lui stoppa Salvini»

 

«L’opposizione fa bene all’ex ministro dell’Interno Marco Minniti – dichiara Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, coordinamento nazionale di Potere al popolo -. Persino uno skinhead come lui non può non prendere le distanze dal suo estimatore Salvini. Minniti sa che non è praticabile l’idea di Salvini di rinchiudere in nuovi centri di detenzione i richiedenti asilo in attesa di risposta. Ovviamente non crediamo al nuovo look antirazzista del ministro del Pd più applaudito da Salvini, Meloni e Di Maio. La sensibilità per i diritti umani dell’ex-inquilino del Viminale è al livello della Lega ma diverso è l’aplomb istituzionale. Non dimentichiamo che Minniti ha ridotto gli sbarchi fermando le navi umanitarie delle Ong e condannando migliaia di persone nei centri di detenzione libici. È lo stesso che, ci fossero state i tempi e le risorse, avrebbe fatto aprire CIE con un semplice cambio di nome (CPR) in ogni regione, non certo per espellere chi è “pericoloso per la sicurezza nazionale”. Per costoro funzionano già a regime carcere ed espulsioni rapide, nei CPR ci dovrebbe finire chi non riesce a regolarizzarsi e saranno né più né meno che le galere etniche che da 20 anni sono presenti nel paese senza aver prodotto altro che morti, atti di autolesionismo, violenza e distruzione, oltre che ottimo business per gli enti gestori. E dire che anche se si appella oggi all’Onu, Minniti, che, esternalizzando le frontiere ha di fatto mandato in detenzione decine di migliaia di richiedenti asilo, oggi critica Salvini dopo avergli preparato il campo e aver contribuito a far crescere la xenofobia nel paese, senza aver ad esempio minimamente accennato ad alcun intervento nei luoghi dello sfruttamento dove è stato ucciso domenica il lavoratore sindacalista Soumalya Sacko.
Quindi non si aspetti il plauso del mondo antirazzista. Con noi non ha nulla a che fare».

7 giugno 2018


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