
Genova, commemorazione morti Salò, Acerbo: «Il sindaco si scusi»
Pubblicato il 8 mag 2018
COMUNICATO STAMPA
GENOVA – COMMEMORAZIONE MORTI SALO’, ACERBO (PRC): «IL SINDACO SI SCUSI»
Maurizio Acerbo, Segretario Nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, dichiara:
«Il Sindaco di Genova non si può lamentare dei fischi che gli ha riservato la piazza il 25 Aprile e poi legittimare istituzionalmente un’iniziativa che ha commemorato i collaborazionisti dell’occupazione nazista quali furono i cosiddetti “repubblichini” di Salò. Lo ha fatto con tanto di consigliere comunale delegato, Sergio Gambino, con fascia tricolore.
Oggi si scusi in Consiglio e risponda all’indignazione della Genova democratica.
E’ vergognoso il complice silenzio del Presidente della Regione Liguria Toti ma non ci stupisce. Ribadiamo che non si tratta di non rispettare i morti ma di rendere giustizia alla verità e difendere l’antifascismo e la Costituzione. Non si può mettere sullo stesso piano chi è caduto per la libertà e la liberazione del Paese con chi ha perso la vita per il suo contrario, legittimandolo con una presenza istituzionale. La pietà umana verso le vittime della guerra non può essere usata per operazioni di revisionismo storico e di apologia del fascismo.
Oggi si scusi in Consiglio e risponda all’indignazione della Genova democratica.
E’ vergognoso il complice silenzio del Presidente della Regione Liguria Toti ma non ci stupisce. Ribadiamo che non si tratta di non rispettare i morti ma di rendere giustizia alla verità e difendere l’antifascismo e la Costituzione. Non si può mettere sullo stesso piano chi è caduto per la libertà e la liberazione del Paese con chi ha perso la vita per il suo contrario, legittimandolo con una presenza istituzionale. La pietà umana verso le vittime della guerra non può essere usata per operazioni di revisionismo storico e di apologia del fascismo.
Che il delegato del sindaco sfili con la fascia tricolore in mezzo a neofascisti e vessilli neri offende la coscienza democratica e le istituzioni repubblicane.
Chiediamo al Presidente della Repubblica di intervenire su questo episodio e decine di altri che purtroppo continuano a infangare la memoria. Noi continueremo in ogni città di questo Paese a ribadire la verità storica e politica».
8 maggio 2018
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