8 marzo, comunicato della Sinistra Europea per la Giornata Internazionale della Donna

8 marzo, comunicato della Sinistra Europea per la Giornata Internazionale della Donna

Comunicato stampa del Partito della Sinistra Europea sull’8 Marzo, Giornata Internazionale delle Donne

Negli ultimi anni c’è stato un rilevante aumento delle disparità di genere in Europa e nel mondo, una disuguaglianza che si fa sentire in tutti i settori e non solo non si sono visti passi in avanti, ma c’è stata purtroppo un’evidente regressione.
Nel 2017, in particolare, siamo tornati alle percentuali del 2006, con l’indice globale del divario di genere pari al 68%. Pertanto, il Partito della Sinistra Europea (EL) denuncia ancora una volta con determinazione l’enorme squilibrio tra le donne e gli uomini nella loro partecipazione politica ed economica, il che non è solo un problema di uguaglianza, ma un problema strutturale della società, in cui il machismo e i sistemi patriarcali capitalisti si diffondono in tutte le aree sociali.
Nel mercato europeo del lavoro, il divario salariale è del 16%. Attualmente, il notevole ricorso al lavoro part-time, l’instabilità contrattuale e il difficile accesso al mercato del lavoro per le donne più giovani sono solo alcuni dei maggiori problemi affrontati dalle lavoratrici.
I settori e le professioni sono segregati. Inoltre, in quasi tutti i settori, gli uomini vengono più spesso promossi a posizioni dirigenziali. Questa segregazione “verticale” spiega una percentuale significativa del divario salariale tra uomini e donne, così come il consolidamento del cosiddetto “soffitto di vetro” che limita le donne nel loro lavoro e nella loro progressione professionale.
Alle donne è ancora socialmente imposto di essere pienamente e unicamente responsabili per l’infanzia e le faccende domestiche. Questo si traduce nella difficoltà di conciliare lavoro e vita familiare per le donne, un ambito in cui c’è pochissima regolamentazione e nessuna visibilità.
A causa delle difficoltà che le donne incontrano a questo riguardo, in molti casi le donne sono le uniche a prendere il congedo per la maternità e l’allattamento e spesso usufruiscono della possibilità di ridurre l’orario di lavoro per prendersi cura dei propri figli.
In molte occasioni, scelgono posti di lavoro in settori che consentono loro di conciliare la vita familiare con l’occupazione e in altre occasioni, poiché lo stipendio che ricevono è inferiore a quello degli uomini, decidono di dimettersi dal lavoro, il che solitamente equivale ad uscire definitivamente dal mercato del lavoro.
A causa di queste disparità, le donne sono nuovamente discriminate, poiché la durata della carriera professionale ha un effetto diretto sul divario nelle pensioni.
Nel campo della salute e dei diritti civili, l’OMS stima che le complicazioni derivanti da aborti non sicuri causano 47.000 decessi ogni anno e rappresentano il 13% del totale delle morti materne nel mondo.
Il diritto all’aborto è un problema politico. Negare a una donna il suo diritto all’aborto sta limitando il suo potenziale umano, ed è per questo che questo diritto è stato una delle prime richieste per la liberazione delle donne. La decisione di interrompere una gravidanza indesiderata è la risposta a un problema personale e privato in un determinato momento. Non è una dimostrazione del tuo modo di pensare o delle tue convinzioni.
Per tutto ciò, in quanto Partito della Sinistra europea, chiediamo in materia di lavoro:
- l’Eliminazione del divario salariale per legge, a livello europeo, come stabilito dal TFUE nel suo articolo 157 e nell’articolo 4 della direttiva sull’uguaglianza tra uomini e donne (2006/54 / CE) che stabilisce il principio dell’uguaglianza salariale: lavoro uguale, salario uguale.
- Una vera battaglia europea contro la segregazione settoriale e professionale. Combattere gli stereotipi e la segregazione nell’istruzione, nella formazione e nel mercato del lavoro, enfatizzando le pari opportunità e promuovendo l’accesso delle donne nei settori produttivi che sono occupati da uomini.
- L’empowerment economico delle donne è urgentemente necessario, attraverso la promozione di politiche incentrate sull’equilibrio tra vita familiare e vita professionale.
- L’indipendenza economica, con un’efficace distribuzione delle faccende domestiche e con Stati che garantiscano i servizi pubblici, la stabilità occupazionale e la parità di retribuzione.
- Un sistema pubblico che garantisca pensioni dignitose per tutti, indipendentemente dallo stato civile o dal lavoro svolto, è essenziale.
Chiediamo l’aborto depenalizzato e libero senza i limiti delle valutazioni dei casi e delle scadenze legali, che aumentano i rischi per la salute delle donne a causa di procedure senza controllo medico e le disuguaglianzi sociali per quanto riguarda la libera scelta della maternità, così come la salute sessuale e riproduttiva. Chiediamo anche l’inclusione dell’istruzione sessuale e della contraccezione in tutti i programmi europei di educazione e salute.
Infine, EL supporta tutte le mobilitazioni dell’8 marzo: dagli scioperi femministi alle manifestazioni e a tutti gli eventi nei quali si chiede uguaglianza tra donne e uomini, in Europa e nel mondo.

EL Press Statement on the 8th of March, International women’s day
In recent years there has been a brutal increase in gender inequality in Europe and in the world, an inequality that is felt in all areas and not only is there no progress but there has been an obvious regression.
In 2017, there was an increase of such magnitude that we have gone back to the percentages of 2006, placing the global index of the gender gap at 68%. Therefore, the Party of the European Left (EL) must denounce the enormous imbalance between women and men in their political and economic participation which is not only a problem of equality, but a structural problem, in which machismo and capitalist patriarchal systems spread to all social areas.
In the European labour area, the wage gap is at 16%. Currently, the large amount of part-time work, contract instability or difficult access to the labour market for younger women are some of the biggest problems faced by female workers.
Sectors and professions are segregated. In addition, in almost all sectors, men are more often promoted to management positions. This “vertical” segregation explains a significant proportion of the wage gap between men and women, as well as the consolidation of the so-called “glass ceiling” which limits women in their labour and professional progression.
Women are still socially established as fully responsible for childcare and housework. This translates into a difficult reconciliation of work and family life for women, an area in which there is very little regulation and no visibility.
Due to the difficulties that women encounter in this regard, in many cases women are the only ones who take maternity and breastfeeding leave and frequently take advantage of the rights to reduce working hours to care for their children.
On many occasions, they decide to take jobs in sectors that allow them to balance family life and on other occasions, due to the fact that the salary remuneration they receive is lower than that of men, they decide to resign from their jobs, which usually separates them from the labour market.
As a result of these inequalities, women are again discriminated against, as the duration of the professional career has a direct effect on the gap in retirement pensions.
In the field of health and civil rights, the WHO estimates that the complications derived from unsafe abortions cause 47,000 deaths annually and represent 13% of the total maternal deaths in the world.
The right to abortion is a political issue. Denying a woman her right to abortion is limiting her human potential, and that is why this right was one of the first demands for women’s liberation. The decision to terminate an unwanted pregnancy is the response to a personal and private problem at a certain time. It is not a demonstration of your way of thinking or your beliefs.
For all this, as Party of the European Left, we demand in labour issues:
- The elimination of the wage gap by law, in the case of the EU, as established by the TFEU in its article 157 and in article 4 of the recast Directive on equality between men and women (2006/54/EC) which establishes the principle of wage equality: equal work, equal salary.
- A real European battle against the sectoral and professional segregation. Combat stereotypes and segregation in education, training and the labour market, emphasizing equal opportunities and promoting access for women in productive sectors which are filled by men.
- The economic empowerment of women is urgently needed through the promotion of policies focused on the balance between family and professional life.
- Economic independence, with an effective distribution of housework and with States which guarantee public services, job stability and equal pay.
- A public system that guarantees decent pensions for all, regardless of the civil status or the work carried out is essential.
We demand decriminalized and free abortion without the limits of case evaluations and legal deadlines, which increase the risks for the health of women due to procedures without medical control, and the social inequality regarding the free choice of motherhood, as well as sexual and reproductive health. We also demand the inclusion of sex education and contraception into all European education and health programs.
Finally, The EL supports all the mobilizations that are made on March the 8th: feminist strikes, demonstrations, rallies and all the events that call for equality throughout Europe and the world.


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