In difesa di Lula e della democrazia in Brasile

Il 5 marzo, con trasmissione in diretta, fatto inedito, il Supremo Tribunale di Giustizia (STJ) ha negato la richiesta della difesa dell’ex presidente Luis Inácio Lula da Siva di habeas corpus fino al termine del processo contro di lui. Il STJ ritiene che l’esecuzione della pena (12 anni di carcere comminati in assenza di prove) deve avvenire al termine dei ricorsi nel processo di secondo grado. Secondo l’avvocato  dell’ex presidente, Sepúlveda Pertence, giurista e già procuratore generale della Repubblica, il STJ ha assunto una posizione “punitiva”.

2 marzo 2018

È stato creato il Comitato internazionale di solidarietà al presidente Lula e per la democrazia in Brasile. Esso riunisce organizzazioni di diversi segmenti sociali, personalità e organizzazioni politiche di vari paesi sotto il coordinamento dell’ ex ministro degli Affari internazionali e della Difesa ambasciatore Celso Amorim nei governi di Luiz Inácio Lula da Silva e Dilma Roussef.  Oltre a esprimere appoggio dell’ex presidente contro la persecuzione giudiziario-mediatica alla quale è sottoposto da mesi e mesi, il Comitato intende promuovere diverse iniziative per attivare una intensa solidarietà verso il popolo brasiliano nella difesa della democrazia e dello Stato di diritto. Una delle iniziative già in corso è il manifesto “Elezione senza Lula è frode” che ha raggiunto oltre 250.000 firme.

Si traduce  la nota che comunica la formazione del Comitato. T.I.

 

In difesa di Lula e della democrazia in Brasile

Lo Stato democratico di diritto in Brasile è violato in modo sistematico e permanente a partire dal golpe parlamentare contro la presidente Dilma Rousseff del 2016 compiuto con l’ innegabile partecipazione del potere giudiziario e dei mezzi di comunicazione di massa.

Da allora fatti di enorme gravità minacciano di stabilire un regime antidemocratico e repressivo in Brasile, a cominciare dalla politicizzazione sempre più radicale del potere giudiziario il quale  detiene cittadini incarcerati e/o accusati senza formazione di accusa  o in assenza di qualsivoglia minima prova,  fondando le proprie decisioni solo su delazioni e sulla “convinzione” dei magistrati. La vittima più recente di tale pratica è l’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva, condannato al carcere in base all’ affermazione che egli è proprietario di uno stabile che mai gli è appartenuto e che, inoltre, è stato oggetto di pignoramento da parte della giustizia a nome di altra persona.

Come se questo non bastasse,il governo golpista che ha usurpato il potere in Brasile sta prendendo misure che indeboliscono  l’incidenza della popolazione nello Stato brasiliano a causa dell’allargamento delle privatizzazioni, comprese le riserve del Pré-Sal, della consegna del patrimonio nazionale al capitale straniero, delle minacce di sottrarre la Banca Centrale al controllo dello Stato, di interferenza nell’autonomia universitaria e cancellazione dei diritti sindacali fondamentali, così come della violazione della libertà sindacale.

L’arbitrio impiantato si accompagna con una serie di violazioni delle garanzie costituzionali essenziali come i diritti civili, politici, sociali e umani in Brasile. In particolare con l’intervenzione militare a Rio de Janiero che potrà allargarsi al altre regioni, con  la schedatura da parte dei militari di abitanti delle favelas e tentativi di emettere mandati di perquisizioni collettivi, con l’aumento dello sterminio della popolazione nera nelle periferie delle nostre città, con iniziative volte ad annullare la lotta al lavoro schiavo nel paese, con la ripetuta criminalizzazione dei movimenti sociali e con l’aumento  nelle campagne degli assassinati di lavoratori rurali, indigeni e quilombolas, oltre all’ impunità dell’apparato repressivo in generale.

Di fronte a questa situazione, un gruppo di entità nazionali e di personalità hanno preso l’iniziativa di creare un “Comitato di solidarietà internazionale per il ripristino della democrazia in Brasile” e per il diritto di Lula ad un processo giusto ed imparziale. E questo in quanto ritengono che fare fronte a questa pericolosa situazione brasiliana richieda anche l’appoggio di personalità e organizzazioni del campo politico e sociale di altri paesi.

La proposta è di formare un Comitato ampio e plurale di entità e personalità al fine di rafforzare l’ azione già esistenti in Brasile e all’estero in difesa della restaurazione della democrazia nel nostro paese, della realizzazione di elezioni libere e democratiche e del diritto del popolo brasiliano di scegliere ed eleggere i propri dirigenti. Gli strumenti per questo scopo dei quali disponiamo in questo momento, oltre alla formazione dello stesso Comitato, è di accrescere le firme del Manifesto: Elezione senza Lula è frode (www.change.org/lula) e moltiplicare la creazione di Comitati di solidarietà con il Brasile come quelli che già esistono in alcuni paesi.

Si prevede il lancio del Comitato di solidarietà internazionale al Forum sociale mondiale a Salvador di Bahia il 15 marzo presso la Tenda della CUT/Centrale Unica dei Lavoratori alle h. 12.


(Fonte: sito A  Resistência; traduzione di Teresa Isenburg)

 

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