Elezioni – Prc non sottoscrive protocollo d’intesa su gestione elezioni politiche e regionali: «Vietate sempre più piazze per manifestare»

COMUNICATO STAMPAElezioni – Prc non sottoscrive protocollo d’intesa su gestione elezioni politiche e regionali: «Vietate sempre più piazze per manifestare»

«Questa mattina – dichiarano Maurizio Acerbo e Vito Meloni, segretario nazionale e segretario della federazione di Roma di Rifondazione Comunista – la Prefettura di Roma ha illustrato ai rappresentanti delle forze politiche romane e delle istituzioni coinvolte il nuovo protocollo d’intesa per la gestione della campagna per le elezioni politiche regionali.
Proseguendo sulla strada racciata nel 2013 dall’ex Prefetto Gabrielli, accanto alle numerose prescrizioni derivanti da una legislazione già molto restrittiva, è stato ampliato l’elenco delle piazze precluse alle manifestazioni elettorali. Tra queste, spiccano alcuni luochi storici delle iniziative della sinistra, come Piazza Farnese e Piazza Navona, ai quali si è aggiunta Piazza Indipendenza. Si tratta di limitazioni immotivate e incomprensibili, tanto più che fino a poche setimane sia in Piazza Navona che in Piazza Farnese si sono regolarmente svolte manifestazioni politiche o sindacali. Ancora più grave l’esclusione di Piazza Indipendenza, chiaramente frutto di una scelta politica che nulla ha a che vedere con presunte ragioni di “ordine pubblico”. Si vuole evidentemente impedire l’accesso alle forze democratiche ad un luogo diventato simbolo di una feroce repressione poliziesca di cui porta responsabilità il ministro Minniti e l’ignava giunta Raggi. Colpisce, inoltre, che all’incontro siano state invitate solo le forze politiche, e non, come sarebbe stato corretto, i rappresentanti delle liste che partecipano alle elezioni, come Potere al popolo.
Per queste ragioni Rifondazione comunista, unica tra le forze politiche presenti, non ha sottoscritto il protocollo; la democrazia non può essere limitata, non in nostro nome!

    Per difendere le libertà democratiche disobbediremo a questi divieti assurdi e antidemocratici come dovrebbe fare qualsiasi sincero democratico».

1 febbraio 2018

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