Sindaci, Prc: “Inaccettabile ed anticostituzionale eleggere “sindaci di minoranza” al primo turno col 40% dei voti»

Sindaci, Prc: “Inaccettabile ed anticostituzionale eleggere “sindaci di minoranza” al primo turno col 40% dei voti»

COMUNICATO STAMPA

ELEZIONE SINDACI – PRC: «INACCETTABILE ED ANTICOSTITUZIONALE ELEGGERE “SINDACI DI MINORANZA” AL PRIMO TURNO COL 40% DEI VOTI. PRESENTEREMO MOZIONI IN TUTTI I CONSIGLI COMUNALI, D’INTESA CON LA RETE DELLE CITA’ IN COMUNE, E CI MOBILITEREMO PER IL RITIRO DELLA PROPOSTA».

«Denunciamo la gravità del tentativo di blitz in atto in queste ore – dichiara Raffaele Tecce,

Responsabile nazionale enti locali della segreteria nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea – alla Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, di modificare in senso antidemocratico ed anticostituzionale la legge per l’elezione dei Sindaci e dei Consigli Comunali, prevedendo l’elezione del Sindaco al primo turno anche con il 40% più uno dei voti. Il Sindaco di minoranza, come è stato detto in queste ore.

Se questa legge fosse stata in vigore negli ultimi anni, Fassino sarebbe diventato Sindaco di Torino al primo turno, senza dover andare al ballottaggio che poi perse, e Accorinti non sarebbe mai diventato Sindaco di Messina, solo per ricordare due esempi clamorosi.

E’ stato, infatti, ieri sera adottato nella competente commissione della Camera un testo base di modifica al testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, relatore il verdiniano Parisi, che ha subito trovato l’entusiastica adesione del PD, con l’Onorevole Fiano, e della destra.

Sul modello dell’Italicum, pur bocciato dalla Corte, si continua, da parte della “grande coalizione di fatto“ fra PD e destre, a tentare di cambiare anche la legge elettorale per i Comuni per evitare ogni possibilità di vittoria nei ballottaggi alle liste di sinistra alternativa e civiche ed ai 5 stelle, come è avvenuto in molti comuni nella primavera scorsa. E addirittura, visti i tempi ristretti dovuti all’imminente termine della legislatura, si vocifera il ricorso alla fiducia.

Rifondazione Comunista non ha mai condiviso e votato la legge 81/93 (e successive modificazioni) per l’elezione diretta dei Sindaci, basata su un principio di limitazione della rappresentanza proporzionale con un premio di maggioranza; a maggior ragione oggi denuncia il grave tentativo di modifica con l’abbassamento della soglia per l’elezione del Sindaco ed il conseguente aumento del premio di maggioranza.

Si tratta, infatti, di un attacco gravissimo al ruolo dei Comuni come possibili enti di prossimità vicini ai bisogni delle cittadine e dei cittadini e tenuti a garantire servizi diritti costituzionali universali.

Chiediamo all’opposizione parlamentate di bloccare questa proposta di legge.

Nei prossimi giorni, d’intesa con la rete delle Città in Comune, che unisce tutte le esperienze di liste civiche e di sinistra alternative al PD affermatesi in questi ultimi anni, promuoveremo mozioni in tutti i Consigli Comunali contro questo tentativo di blitz antidemocratico e costruiremo una mobilitazione di massa».

29 novembre 2017


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