Elezioni Sicilia, Acerbo (Prc): «Perde il PD, non la sinistra. La lista Fava con il determinante contributo di Rifondazione Comunista ha una buona affermazione. Ha vinto l’astensione perché la politica sta impoverendo questo paese».

Elezioni Sicilia, Acerbo (Prc): «Perde il PD, non la sinistra. La lista Fava con il determinante contributo di Rifondazione Comunista ha una buona affermazione. Ha vinto l’astensione perché la politica sta impoverendo questo paese».

COMUNICATO STAMPA

Elezioni Sicilia, Acerbo (Prc): «Perde il PD, non la sinistra.
La lista Fava con il determinante contributo di Rifondazione Comunista ha una buona affermazione.
Ha vinto l’astensione perché la politica sta impoverendo questo paese».

Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, dichiara:

«La sonora sconfitta del PD nelle elezioni siciliane è una buona notizia: un partito che da anni fa politiche di destra è stato bocciato dagli elettori. Perde il PD, non ha perso la sinistra.
I risultati siciliani evidenziano la rovinosa crisi del renzismo. L’altissima astensione – più della metà degli aventi diritto al voto – testimonia la crescente distanza e sfiducia nei confronti di politica e istituzioni.
La crescita del M5S dimostra che in aree vaste dell’elettorato c’è una domanda di rottura e cambiamento che non possiamo liquidare con supponenza.
Il buon risultato della lista unitaria della sinistra alternativa e di molte esperienze civiche e di movimento “Cento passi per la Sicilia” con Fava evidenzia che, se la sinistra si mostra con volti e storie non responsabili di pessime esperienze di governo, riesce a rimotivare una parte del suo potenziale elettorato. A questa lista il PRC-SE ha dato un contributo determinante e generoso, del quale ringraziamo tutte le nostre compagne ed i nostri compagni siciliani. La Sinistra dopo dieci anni rientra nell’ Assemblea Regionale con un programma importante che ha parlato ai soggetti colpiti dalla crisi ed agli ultimi, offrendo una prospettiva di radicale cambiamento e questo è un fatto storico assai importante.
In un contesto come questo, ci appare sempre più indispensabile una sinistra nuova e radicale che possa parlare all’elettorato astensionista e a quello che affida la propria protesta al M5S.
Questo è possibile solo con un progetto che proponga un’alternativa di società, comportamenti coerenti, un programma di radicale rottura con le politiche liberiste che hanno impoverito il paese e che quindi offra una prospettiva a quella metà di popolazione italiana che non va più a votare».

6 novembre 2017


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