Il diritto di sciopero non si tocca

Il diritto di sciopero non si tocca

Enrico Flamini* 

I lavoratori e i sindacati di base del trasporto pubblico si stanno mobilitando da tempo per diritti, salario e contratto, contro quelle liberalizzazioni e quelle privatizzazioni che sono la causa vera del peggioramento del servizio per i cittadini. Se la situazione dei trasporti per i cittadini, a partire da quelli di Roma, è quella che è non è certo colpa degli scioperi, ma dei tagli decisi dai governi di destra e del PD. Per questo non condividiamo le ordinanze di Prefettura e Questura rispetto allo sciopero del 29 settembre indetto dai sindacati di base su Roma, ordinanze che limitano lo sciopero e vietano la  manifestazione a Piazza Indipendenza. Indecente ridurre lo sciopero a 4 ore motivando con la forte adesione.  La situazione è però determinata da chiare responsabilità politiche. Da una parte si rende manifesta l’incapacità del governo pentastellato su Roma; dall’altra è evidente la traduzione in atti amministrativi dell’attacco al diritto di sciopero perpetrato dal governo. In questo senso non solo esprimiamo il nostro sostegno ai lavoratori del trasporto pubblico e ai sindacati di base, ma pensiamo che vada rilanciato il ruolo del trasporto e più in generale dei servizi pubblici rifiutando la logica della privatizzazione. Lavoriamo per unire lavoratori e utenti intorno al comune interesse a un servizio efficiente per la cittadinanza come accaduto in Francia durante i grandi scioperi contro privatizzazioni. È stata la folle scelta di gestire servizi pubblici attraverso SPA a amplificare distorsioni e disservizi.

*Segreteria nazionale Prc-SE, responsabile lavoro


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