
Fiscal compact, Fantozzi (Prc): «Renzi ora è contro il fiscal compact ma vuole continuare le politiche neoliberiste. Credibilità pari a 0!»
Pubblicato il 11 lug 2017
COMUNICATO STAMPA
FISCAL COMPACT – PRC: «RENZI ORA è CONTRO IL FISCAL COMPACT MA VUOLE CONTINUARE LE POLITICHE NEOLIBERISTE: CREDIBILITà PARI A ZERO…»
Roberta Fantozzi, responsabile nazionale Politiche economiche di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, dichiara:
«La presa di posizione di Renzi contro l’inserimento del Fiscal Compact nei Trattati non solo è poco credibile, ma si accompagna ad una proposta complessiva che reitera le politiche neoliberiste.
E’ poco credibile per le infinite giravolte che Renzi ha compiuto su questo tema, e perché il solo fatto politicamente rilevante è stato – non più tardi di qualche mese fa – il voto compatto degli europarlamentari del PD in direzione opposta, cioè a favore dell’inserimento del Fiscal Compact nei Trattati.
Renzi inoltre propone di “ritornare a Maastricht” come se il Fiscal Compact non fosse la continuazione di Maastricht e quindi dei vincoli di bilancio per deficit e debito. Vincoli che vanno rimessi in discussione complessivamente e radicalmente.
Infine Renzi propone una ricetta che non fa che reiterare le politiche neoliberiste: le risorse in più dovrebbero servire per fare nuovi regali alle imprese già beneficiate in questi anni di non meno di 40 miliardi tra sgravi e incentivi, e ai più ricchi, come ha già fatto eliminando le imposte sulle abitazioni di pregio, e come vuole continuare a fare portando da 5 a 3 le aliquote Irpef, con un ulteriore attacco all’articolo 53 della Costituzione.
Non è di questo che abbiamo bisogno, ma di usare la scadenza del Fiscal Compact per rimettere in discussione i Trattati, fare politiche fiscali che colpiscano chi ha di più, a partire da una patrimoniale su quell’1% della popolazione che scandalosamente possiede il 20% della ricchezza, fare politiche economiche centrate sull’intervento pubblico diretto per creare buona occupazione, abrogando le controriforme di questi anni, a partire dalla Fornero sulle pensioni e dal Jobs Act».
11 luglio 2017
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