Amministrative 2017 – sul risultato di Belluno

Una breve riflessione sul voto nel Comune di Belluno -

di Moira Fiorot, segretaria della federazione PRC SE di Belluno e Gino Sperandio -

Il Comune di Belluno crediamo sia l’unico capoluogo dove, in queste elezioni, il sindaco uscente, Jacopo Massaro, presentatosi con una coalizione di liste civiche di centro sinistra in contrapposizione con il PD, che correva con la propria lista e un proprio candidato, ha vinto.

E’ stato uno dei pochi candidati sindaci del centro sinistra che sono stati confermati al ballottaggio, tra l’altro in una realtà come il Veneto assai difficile per il fronte progressista.

Ci pare che si possa affermare che da Belluno possano giungere indicazioni che possono essere ritenute coerenti con le tendenze nazionali.

Il dato generale è di un aumento della disaffezione al voto, con un astensionismo di quasi il 50% degli elettori che non si sono recati al voto al primo turno, somma che è aumentata al secondo turno per raggiungere quasi il 60%.

Un candidato autonomo e alternativo al PD della sinistra vince sia al primo turno (dove ottiene più del 46% dei voti) che al ballottaggio dove prende quasi il 65 % dei voti anche grazie al suo smarcamento dal partito di Renzi.

Questa affermazione è collegata al disastro del PD, che a fatica raggiunge il 10% e con un candidato che sta sotto tale soglia, a fronte di un risultato precedente che vedeva il PD e le liste a se collegate superare il 25%.

Ciò si accompagna ad una debacle del Movimento 5 Stelle che non riesce ad entrare in consiglio comunale, prendendo meno del 4%, perdendo i due terzi dei voti rispetto alle comunali precedenti e i 4/5 dei voti ottenuti alle politiche.

I voti persi dai 5 Stelle sono quasi interamente assorbiti dalla Lega, mentre il salasso subito dal PD viene incassato dalle liste sostenitrici dal Sindaco uscente e riconfermato.

In questo quadro una lista civica di sinistra nata dall’esperienza del NO al Referendum Costituzionale “Insieme per Belluno”  raggiunge quasi il 14% dei voti diventando la seconda forza in Consiglio Comunale con 6 consiglieri eletti.

Insomma, a fronte di un forte recupero della destra che in gran parte assorbe il voto grillino in uscita, una coalizione di sinistra autonoma dal PD riesce a frenare il consenso crescente della destra xenofoba proprio grazie alla sua palese e sventolata autonomia dal PD.

Infatti  insieme per Belluno era una lista civica ma dichiaratamente di sinistra nata, come già ricotdato, dalla battaglia per il NO ai referenum del 4 dicembre; in essa come Rifondazione erano presenti alcuni compagn* e vogliamo sottolineare l’ottimo risultato in termini di preferenze della compagna Cristina Muratore e l’entrata in consiglio del nostro simpatizzante Massimo De Pellegrin, da noi sostenuto.

Con un po’ di cura si è riusciti a costruire le condizioni per una lista civica di sinistra che ha come suo fatto costitutivo l’alternatività alle politiche renziane dimostrando sia attrattività che credibilità ove vengano superati personalismi e settarismi, difficilmente comprensibili dagli elettori.

Noi crediamo che questo possa essere un primo passo sulla strada giusta.

Belluno-Schiara

 

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