Io ero straniero: una legge da sostenere anche se insufficiente

Io ero straniero: una legge da sostenere anche se insufficiente

Odg approvato all’unanimità nella Direzione del 17 giugno 2017

Da oltre un mese in molte città italiane si stanno raccogliendo le firme per una Legge di iniziativa popolare attraverso cui si vorrebbe migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle cittadine e dei cittadini migranti presenti in Italia. Si tratta di un testo, composto da 8 articoli di modifica alla legge vigente, che propone alcuni significativi miglioramenti ma non determina il passo in avanti nella tutela dei diritti, in particolar modo del lavoro, di cui ci sarebbe oggi bisogno. Eppure la proposta ha ottenuto il sostegno di una parte consistente del mondo sindacale, cattolico, della sinistra politica e dell’associazionismo di tutela.

Come Rifondazione Comunista, partendo dai livelli di imbarbarimento su tali tematiche che si registra nella società italiana, decidiamo di aderire alla raccolta firme, invitando le nostre compagne e i nostri compagni a darsi da fare in merito, ma proponiamo anche che si individuino momenti di discussione utili a discutere nel merito di questa legge come di un altro testo, estremamente più esteso e depositato in parlamento il 26 maggio, dal gruppo parlamentare di Sinistra Italiana e Possibile.

Proponiamo che si apra una discussione che contempli anche il punto di vista di chi è convinto che il Testo Unico in quanto tale non è riformabile o emendabile e ne va scritto uno radicalmente diverso che tenga conto anche di come sono cambiate la società italiana ed europea negli ultimi 20 anni. Proponiamo che si cominci a ragionare su norme fondate su un rapporto paritario verso chi arriva in Italia e non su elementi di paternalismo e di mantenimento di una condizione di subalternità legata al mercato del lavoro e a chi ne definisce le regole. Anche su un tema del genere va elaborata, in uno spazio comune della sinistra, una visione antiliberista e capace di coniugare diritti sociali e civili partendo dalla difesa di chi è sottoposto ad ogni tipo di sfruttamento.

Stefano Galieni (Responsabile Pace, Movimenti e Immigrazione Prc S.E.

 

 


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