Gli amministratori della Rete delle Città in Comune: lettera al Presidente Mattarella affinché rinvii alle Camere la legge che contiene le norme di reintroduzione dei voucher

Gli amministratori della Rete delle Città in Comune *: lettera appello inviata oggi al Presidente Mattarella affinché rinvii alle Camere la legge che contiene le norme di re introduzione dei voucher.

*La Rete delle città in Comune riunisce consiglieri e consigliere, sindaci, assessori delle liste unitarie e alternative di sinistra presenti nei consigli comunali e regionali – politicaincomune@gmail.com www.lecittaincomune.it

DI SEGUITO IL TESTO DELLA LETTERA:

Egregio Sergio Mattarella

Presidente della Repubblica Italiana

08 giugno. La decisione del governo di reintrodurre i voucher, in modo surrettizio inserendo le norme nel contesto della “manovrina” di correzione dei conti pubblici, testimonia il disprezzo e la derisione nei confronti dei cittadini da parte del maggior partito di Governo , il Pd e del suo segretario.

Solo il 21 aprile il Parlamento aveva convertito in legge il Decreto che ha cancellato i voucher , eliminando la necessità del referendum proposto dalla Cgil.

Era una finzione! I voucher , con altro nome, ritornano. Il governo stesso ha infatti promosso una iniziativa parlamentare per reintrodurre ciò che il referendum voleva cancellare, che esso stesso aveva cancellato .

L’on.Gentiloni e il Partito Democratico confermano di volere continuare nel sentiero tracciato dai governi Berlusconi, Monti e Renzi di precarizzazione della prestazione lavorativa essendo il 90 % delle aziende italiane sotto i 5 dipendenti. Inoltre si produce un nuovo strappo nel tessuto della democrazia istituzionale che si somma a quello perpetrato ai danni del lavoro migrante con le norme – convertite in legge, dei decreti Orlando-Minniti.

Noi sottoscritti consiglieri, assessori e sindaci nelle amministrazioni locali, rappresentanti eletti della cittadinanza, denunciamo con fermezza il fatto che i milioni di cittadini che hanno firmato a sostegno del referendum sono stati beffati e offesi, e ci schieriamo a fianco della Cgil e delle sue iniziative.

Con questo appello chiediamo le formalmente, sig. Presidente della Repubblica, di non promulgare la legge correttiva dei bilanci pubblici, rinviandola alle Camere con l’esplicita indicazione di incostituzionalità per contrasto con la sospensione del referendum e con l’indicazione di incongruità fra le provvedimenti relativi a norme di finanza pubblica e quelle relative al lavoro occasionale”

Gli aderenti alla Rete delle Città in Comune

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