Eleonora Forenza contro il “reato di solidarietà”. Una interrogazione alla Commissione Europea per quanto accade a Ventimiglia

Eleonora Forenza (GUE/NGL)

Interrogazione con richiesta di risposta scritta

Alla Commissione Articolo 130 del regolamento

Oggetto: Effetti restrittivi sulle condizioni e dignità dei rifugiati da parte di ordinanze emesse da enti locali

Il 20 marzo 2017 in Italia, nel Comune di Ventimiglia, al confine francese, nove persone francesi e una inglese sono state denunciate dalle forze dell’ordine italiane perché stavano somministrando cibo e bevande a persone richiedenti protezione umanitaria in Europa.

La denuncia, avvenuta in base ad un’ordinanza del Sindaco di Ventimiglia dell’11 agosto 2016, è stata stigmatizzata da diverse associazioni per i diritti umani, come Amnesty International.

La Caritas ha chiesto il ritiro dell’ordinanza.

Da mesi è in atto a Ventimiglia una illegittima attività repressiva contro chi offre soccorso, assistenza, informazioni utili al benessere delle persone.

È paradossale che sia denunciato chi compie un gesto di solidarietà, senza finalità di lucro, supplendo a un compito delle istituzioni nel garantire un diritto universale fondamentale: il diritto alla vita.

1)Non ritiene la Commissione che l’ordinanza emessa dal Sindaco di Ventimiglia l’11 agosto 2016 sia lesiva delle disposizioni di cui all’Art.18 della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue?

2) Tali ordinanze che, adducendo ragioni di ordine igienico-sanitario, rischiano di punire chi manifesta spontanea e immediata solidarietà, sono compatibili con il Regolamento di Dublino e successive revisioni che sanciscono l’obbligo per gli SM di garantire adeguata protezione ai rifugiati e con la direttiva 2004/83?

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